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Ghanese pestato. I vigili: “Nessuna violenza sul giovane”

"La scritta ‘negro’ sulla busta? Quella busta prima era bianca, forse la scritta l’ha fatta lui"

PARMA, 1 ottobre 2008 – Ci saranno tre indagini per accertare la veridicità dei fatti esposti nella denuncia presentata ai Carabinieri da Emmanuel Bonsu Foster, studente ghanese che, secondo il suo racconto, ha subito un vero e proprio pestaggio e comportamenti razzisti da parte della Polizia municipale di Parma.

Nella serata di ieri è stata aperta l’inchiesta della Procura di Parma, alla fine del lungo interrogatorio del giovane in caserma, durato otto ore, fino alle 20; ma subito era partita l’indagine interna dall’assessorato alla sicurezza del Comune di Parma, voluta dall’assessore Costantino Monteverdi e dal sindaco Pietro Vignali. Del caso, poi, si interesserà anche l’Ufficio antidiscriminazioni del ministero delle Pari opportunità. Emmanuel Bonsu Foster, 22 anni, era stato fermato all’uscita di una scuola di Parma (dove frequenta i corsi serali), braccato e infine pestato: un piede sopra alla testa, le manette e poi le botte, anche all’interno della macchina di servizio. Responsabili delle violenze, sempre secondo quanto raccontato dal giovane, sette agenti della Polizia Municipale. Foster, che, come lui stesso ha riferito, sarebbe stato scambiato per un pusher, sarebbe stato anche più volte insultato con frasi razziste. E ha mostrato la busta consegnata ai familiari con il verbale del fermo su cui era stato semplicemente scritto: ‘Emmanuel negro’.

La polizia municipale nega
Diversa la versione della Polizia municipale: ”Un agente si e’ avvicinato al giovane mostrando il tesserino di riconoscimento. Il ragazzo è fuggito divincolandosi due volte dagli agenti. Ne è nata una colluttazione, con anche due agenti feriti, uno dei quali ha riportato una distorsione al ginocchio e un altro al polso. I due sono stati portati al Pronto soccorso e, secondo referto, ne avranno il primo per venti giorni e, il secondo, per tre. Il giovane è stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale”. La Municipale ha sospettato che il giovane facesse ‘da palo’ perchè, tra l’altro, continuava a telefonare e a fare gesti in direzione del pusher poi arrestato, ma anche perchè di fronte agli agenti si è dato alla fuga, opponendosi poi in maniera violenta all’identificazione. Il giovane comunque ha riportato un trauma cranico, un trauma toracico e ha avuto una prognosi di due giorni. All’uscita dalla caserma dei Carabinieri dove ha sporto denuncia e dove è stato interrogato per otto ore, si è sfogato: ”Cosa e’ successo ieri? Ho preso paura e sono scappato. Poi mi hanno messo a terra con un ginocchio sulla faccia. Mi hanno messo le manette, dentro poi mi hanno picchiato e costretto a firmare delle carte”.

Anche il Comune di Parma cerca chiarezza: ”L’Amministrazione intende riaffermare che la difesa della legalità rimane primaria, ma non può essere in alcun modo disgiunta dal rispetto dei diritti inalienabili della persona – ha commentato Monteverdi -. E’ necessario fare chiarezza oltre ogni possibile dubbio”. Nel prossimo Consiglio comunale il sindaco riferirà sull’accaduto e sui risultati dell’indagine interna. Il comandante della Polizia Municipale di Parma, Emma Monguidi, ha difeso totalmente l’operato degli agenti: ”Non c’è stata nessuna violenza sul giovane. Niente insulti, tanto meno in caserma. Non è mai stato spogliato e l’abbiamo trattato con rispetto, come tutti, al di la’ del colore della pelle. Come da prassi lo abbiamo perquisito: ma solo per verificare che non avesse oggetti per autolesionismo. La scritta ‘negro’ sulla busta? Quella busta prima era bianca, forse la scritta l’ha fatta lui”. 

Le reazioni
Il Verde Paolo Cento stigmatizza la presunta aggressione avvenuta a Parma: ”Quanto denunciato dal giovane ghanese a Parma deve subito essere accertato”. ”Nel nostro Paese ormai da mesi – ha sottolineato – vi è un clima di preoccupante caccia alle streghe nei confronti degli stranieri e tutto questo anzicheè aiutare integrazione e solidarietà nel rispetto dei diritti delle persone rischia di fomentare un clima di intolleranza inaccettabile”.

”Il racconto di questo studente ghanese e’ agghiacciante. Il governo faccia immediatamente luce su quanto e’ avvenuto a Parma”. Lo chiede la senatrice Vittoria Franco, ministro delle Pari Opportunita’ nel governo Ombra del Pd. ”Sappiamo che il Comune e la Procura di Parma – sottolinea Vittoria Franco – hanno avviato indagini per accertare i fatti relativi alla presunta aggressione da parte dei vigili urbani ai danni di uno studente ghanese. Se questo episodio dovesse essere confermato dall’inchiesta, si tratterebbe purtroppo dell’ennesimo episodio di razzismo, in un clima di intolleranza per tutto cio’ che e’ diverso che si sta creando nel nostro Paese e che ci preoccupa molto”. ”E’ chiaro – osserva il ministro ombra – che e’ necessaria un’inversione di tendenza alla quale devono contribuire tutte le forze politiche, anche attraverso la creazione di un clima di convivenza civile, senza creare paure allarmanti ma con il rafforzamento delle politiche di accoglienza e di integrazione”.

"Il pestaggio di Parma è un’istantanea impietosa di cosa sia diventato questo Paese e di quali conseguenze stiano producendo le bravate dei sindaci sceriffi e le loro ridicole ordinanze e le fiammate xenofobe di molti, troppi esponenti della destra governativa", lo afferma Claudio Fava, coordinatore nazionale di Sinistra Democratica. "Poco importa – ha spiegato il leader di Sd – che il ragazzo fosse un pusher, come si giustificano in modo maldestro i vigili, o uno studente: quel pestaggio è un atto di inqualificabile teppismo razzista". "Sul quale – conclude Fava – ci piacerebbe, per una volta, ascoltare da destra non sofismi né indulgenze ma parole nette e chiare di condanna".

"Auspichiamo che venga fatta piena luce sui colpevoli delle violenze raccontate dal giovane ghanese che, se fondate, devono portare a drastiche misure disciplinari. Viceversa, cioè se quanto raccontato dal giovane non dovesse corrispondere a verità, chiediamo che venga revocato il suo permesso di soggiorno. Comunque, a pochi giorni dall’insediamento del nuovo comandante della polizia locale, è un fatto che deve avere la più limpida soluzione". Lo afferma il senatore della Lega nord, Giovanni Torri, che sulla richiesta del Pd e dell’Idv a Maroni di dare spiegazioni, sottolinea come queste "siano strumentali e stravaganti, come se fosse lui di fatto la persona che si è resa responsabile delle violenze forse subite dal giovane".

Il caso a Bruxelles
Il caso di Emmanuel Bonsu Foster è arrivato questa mattina a Bruxelles. A inviare una interrogazione alle autorità europee denunciando un ”clima di intolleranza ormai diffuso nel nostro Paese” e’ stato Giusto Catania, europarlamentare di Rifondazione Comunista. ”Questo è l’ennesimo atto di razzismo. – sottolinea l’europarlamentare nella sua interrogazione alla Commissione europea – L’Italia ha smesso di essere un paese accogliente e le responsabilità sono da imputare solo alla destra al governo che, ogni giorno, incita all’intolleranza e alla xenofobia”.

Stefano Camilloni

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