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Mantovano: “Dall’Ue più risorse per l’immigrazione clandestina”

"Non c’è una formula magica per chiudere rotte dalla sera alla mattina" ROMA, 1 aprile 2009 – Sull’accordo siglato con la Libia in tema di controllo dell’immigrazione clandestina, "siamo moderatamente fiduciosi che le difficoltà possano essere superate".

E’ quanto afferma il sottosegretario al ministero dell’Interno Alfredo Mantovano, intervenendo al programma ”24 Mattino” su Radio 24.

"Quando iniziammo l’altra esperienza del governo nel 2001 – ricorda – i fronti più caldi erano l’Albania e le rotte tra Asia e Africa che passavano dal canale di Suez. C’è voluto poco più di un anno per bloccare queste rotte. Chi oggi è impaziente, sappia che non è una questione semplice da risolvere: non c’è una formula magica per chiudere rotte dalla sera alla mattina".

Soprattutto, fa notare Mantovano, "con la Libia, un Paese con il quale i rapporti sono complessi e hanno bisogno di essere ripresi più volte nonostante gli accordi. L’accordo è una cosa seria ma va realizzato e ne va verificata la realizzazione, senza promettere miracoli". Quanto alle motovedette italiane, "sono già pronte e a partire dai primi di maggio saranno prese in consegna dalle autorità libiche. Su ciascuna delle motovedette ci saranno nostre unità con funzione di osservazione e la loro presenza avrà funzione di dissuasione. Ovviamente – precisa – avverrà tutto in acque territoriali libiche e quindi non ci sarà una nostra intromissione dal punto di vista degli ordini operativi. Però, ci sono obblighi da rispettare".

Sulla presunta scomparsa di altri due barconi al largo della Libia nei giorni scorsi, Mantovano afferma che il Governo italiano "sta continuando a chiedere notizie; ma siamo ancora nella nebbia e i dati sono da identificare. Però, è certo che tutte le unità italiane disponibili hanno svolto un soccorso ben oltre le acque territoriali. Di fronte alla necessità di salvare vite umane non ci si tira indietro".

"Il fenomeno dell’immigrazione clandestina dal nord Africa – ha proseguito Mantovano – è un problema che non può gravare solo sull’Italia da parte dell’Europa ed è necessario qualcosa di più. L’Unione Europea, se ha 100 risorse per questo problema, non le dovrebbe dividere in parti uguali tra i 27 Paesi, ma in modo ponderato tenendo conto dei Paesi più esposti – osserva Mantovano – E vorremmo che l’Ue intervenisse sui Paesi di provenienza e di transito come Unione, senza lasciare l’iniziativa ai singoli Stati".

Inoltre, "vorremmo che si tenesse conto che l’Italia ha il maggior carico di domande di richiedenti asilo. Erano state 14.000 nel 2007 e sono state 31.000 nel 2008, con il trend del 2009 che sale ancora. Questo significa lavoro di commissioni e personale, perchè più del 40% di domande trova accoglimento".

Infine, un attacco al centrosinistra: "L’opposizione – accusa Mantovano – dovrebbe essere più cauta, perchè nei due anni in cui sono stati al governo il messaggio che è stato dato in tutto il Mediterraneo è che l’Italia era il Paese in cui si poteva arrivare a prescindere e ci sarebbe stata comunque una forma di sanatoria, mentre in altri Paesi come la Spagna ci si irrigidiva con metodi che da noi non sono neppure immaginabili".

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