Il talent ospita Ayse, Aya, Alaa, Oyetunde, Baryali e Rahell, fuggiti da Paesi dov’era non c’era spazio per la musica. Oggi amano il rap e l’heavy metal…
Roma – 26 novembre 2015 – Ayse, Aya, Alaa, Oyetunde, Baryali e Rahell hanno l’X Factor. Dopo essere fuggiti da guerre e regimi che vietavano loro anche il piacere della musica, hanno storie speciali da raccontare, finalmente al sicuro.
I sei giovani rifugiati, due ragazze e quattro ragazzi che arrivano da Siria, l’Afghanistan, Togo, Iraq e Turchia , saliranno stasera sul palco del talent show di Sky, dopo aver incontrato nel corso della settimana i concorrenti. Ragazzi come loro, che hanno tra i 16 e i 31 anni, e con i quali hanno parlato della loro esperienza, ma anche di heavy metal, di rap e di altre passioni che travalicano lingue e Paesi.
L’ arrivo di Ayse e gli altri a X Factor è stato promosso dall’Alto Commissariato dell’Onu per i Diritti Umani (Unhcr). La speranza è che serva a sensibilizzare il grande pubblico sulla crisi dei profughi, a far capire chi sono veramente gli esseri umani che cercano scampo in Italia e in Europa, contrastando la retorica xenofoba che accompagna l’arrivo dei barconi.
Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, ringrazia il programma e Sky. “Per aver voluto affrontare in un modo nuovo ed efficace un tema importante come quello dell’integrazione dei rifugiati e per avere scelto di raccontare le storie di questi sei straordinari ragazzi”.