Roma, 27 gennaio 2016 – Con un tweet ieri sera il Commissario europeo sull’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos ha precisato che “non si parla né di sospensione di Schengen né dell’esclusione di un membro. Bisogna applicare le regole e rafforzare le frontiere esterne” dell’Unione europea.
Ieri la Commissione europea si e’ detta pronta a prendere in considerazione “ogni eventualita’” dopo la richiesta da parte degli Stati membri dell’Ue di estendere sino a due anni i controlli alle frontiere interne dell’area di libera circolazione di Schengen.
“Quello che la Commissione fa e si e’ gia’ impegnata a fare, e’ di essere pronta ad ogni eventualita’” offerta dalla normativa sulle frontiere, ha detto Natasha Bertaud, portavoce per la politica di immigrazione dell’Ue. L’altro ieri la maggioranza dei ministri dell’Interno dell’Ue, riuniti in un Consiglio informale ad Amsterdam sotto la presidenza di turno olandese, aveva chiesto alla Commissione europea di attivare le procedure previste dall’articolo 26 del Codice delle frontiere di Schengen, che permette, a certe condizioni, di prorogare dagli attuali sei mesi a due anni le misure di ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne dell’area di libera circolazione, quando queste misure siano state adottate da uno o piu’ Stati membri a causa di una “minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna”.