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Cittadinanza veloce. Gasparri: “Non passerà mai”

Il capogruppo Pdl sulla proposta Sarubbi-Granata: “Dieci anni vanno bene”. Maroni: “Non bisogna intervenire”

Roma – 17 agosto 2009 – “Non passerà mai”. Così il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri sulla proposta bipartisan per portare da dieci a cinque gli anni di residenza che servono a diventare italiani.

"Credo che ognuno in parlamento e’ libero di proporre ciò che vuole. Personalmente non sono dell’avviso di introdurre un provvedimento del genere" ha detto Gasparri.

"Credo – ha aggiunto l’esponente del Pdl – che i dieci anni vigenti attualmente siano un termine che va assolutamente confermato. Semmai bisogna introdurre una verifica sulla consapevolezza piena dei principi fondamentale della nostra Costituzione perchè l’acquisizione della cittadinanza non e’ un fatto burocratico ma una condivisione dei principi fondamentali della nostra comunità".

"Il Pdl – ha proseguito Gasparri – non ha questa posizione. Se ne discuteremo, sono certo che una proposta del genere non troverà sostegno e comunque personalmente ritengo che al Senato non passerà mai".

La proposta Granata-Sarubbi non sembra impensierire nemmeno il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che insieme al governo ha già imposto regole più severe per diventare italiani.

"Il Parlamento è sovrano e non da adesso ma da diverse legislature ha all’ordine del giorno delle modifiche alla legge sulla cittadinanza, tuttavia una norma sulla cittadinanza c’e’ già e a mio parere personale non c’e’ necessità di intervenire" ha detto Maroni a Ferragosto, nel corso di una conferenza stampa al Viminale. Il ministro ha però aggiunto che "noi ci inchineremmo di fronte alla sovranità del Parlamento".

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