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Classe ghetto. “Costretta a lasciare mio figlio in Marocco”

Iniziate le udienze della causa per discriminazione dopo  la chiusura della prima elementare di via Paravia, a Milano.  Una mamma: “Come avrei potuto mandare i miei 5 figli in scuole diverse sparse per la città?”

Roma – 15 settembre 2011 – Vedova di un cittadino italiano, una mamma marocchina di 5 figli ha dovuto lasciare in Marocco uno dei suoi bimbi e un’altro l’ha dovuto iscrivere controvoglia alla scuola consolare egiziana, in via Paravia, ma di tutt’altro indirizzo rispetto a quella pubblica.

 

La sua storia, la donna, l’ha raccontata ieri al giudice della prima sezione civile di Milano Serena Vaccolini davanti alla quale e’ in corso la causa sulla ‘classe-ghetto’ di via Paravia, ‘chiusa’ perche’ composta da 15 bimbi stranieri su 17 mentre una circolare del ministero dell’Istruzione stabilisce un tetto del 30% di figli di stranieri per classe.

”Devo tirare avanti la famiglia da sola perche’ sono anche vedova” ha detto la donna, ma ”come avrei potuto mandare i miei 5 figli in scuole diverse sparse per la citta’?”. I genitori di due bimbi di quella classe, assistiti dall’avvocato Alberto Guariso hanno intrapreso una causa per discriminazione presso il Tribunale di Milano contro il ministro Maria Stella Gelmini e l’Ufficio scolastico provinciale in corso, appunto, davanti al giudice della prima civile.

Ieri il giudice ha sentito anche Giuseppe Petralia, direttore scolastico provinciale. Ma non e’ finita perchè la Vaccolini ha deciso di ascoltare anche due genitori tra quelli che non hanno firmato la causa e la preside della scuola. L’udienza e’ stata quindi aggiornata.

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