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Consiglio d’Europa: “In Italia misure discriminatorie”

Le norme italiane denotano "una incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo" STRASBURGO 29 luglio 2008 – "Le misure attuate in Italia non tengono conto dei diritti umani e dei principi umanitari e potrebbero fomentare altri episodi xenofobi".

Questo il duro giudizio espresso da Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in occasione della diffusione del suo rapporto sulla visita compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi per discutere della nuova politica italiana in materia di immigrazione e della situazione dei nomadi.

Hammarberg guarda anche con "forte preoccupazione" ai provvedimenti che nel pacchetto sicurezza sembrano essere mirati in particolar modo ai Rom e per la volontà espressa dal governo di estendere a tutto il territorio italiano lo stato di emergenza già in vigore in tre regioni. Nel rapporto reso noto oggi e composto da una ventina di pagine Hammamberg osserva che "il ripetuto ricorso a misure legislative d’emergenza" per affrontare i problemi legati all’immigrazione sembra indicare "una incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo" che dovrebbe quindi essere gestito attraverso leggi ordinarie e altre misure.

Hammarberg sottolinea come "la decisione di rendere la presenza illegale in Italia una aggravante nel caso in cui la persona commetta un reato, potrebbe sollevare serie questioni di proporzionalità e di discriminazione". Anche le espulsioni di cittadini Ue condotte sulla base di motivazioni di pubblica sicurezza potrebbero sollevare, secondo il commissario, "seri dubbi di compatibilità con la Convenzione dei diritti umani", su cui si basano le sentenze della Corte di Strasburgo.

BERTOLINI, ATTACCO IMMOTIVATO E OFFENSIVO
"Dall’Europa un attacco politicizzato e strumentale non fondato sulla realtà dei fatti. Rispediamo quindi al mittente le accuse del Consiglio d’Europa sulle norme varate dal governo Berlusconi per risolvere il problema rom": così Isabella Bertolini del Direttivo del Gruppo Pdl alla Camera.

"Non vorremmo – aggiunge – che anche questa volta si montasse ad arte una polemica che poi farà la fine di quella sullo stato di emergenza che si è rivelata un clamoroso buco nell’acqua per la sinistra. Le norme del nostro esecutivo vogliono prevenire comportamenti xenofobi non certo favorirli. Tutte le decisioni del Governo peraltro, sono mirate ad offrire e garantire maggiori diritti ai bambini nomadi ed a quanti vogliono uscire dalla schiavitù dell’illegalità. Ci chiediamo invece – prosegue Bertolini – come mai in tutti questi anni il governo Prodi e l’Europa non abbiano mai voluto risolvere questo problema. Noi continueremo a professare tolleranza zero verso lo scempio dei campi nomadi abusivi senza farci intimidire da accuse immotivate ed offensive".

s.c.

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