Il vice sindaco di Milano risponde a Tettamanzi e annuncia: "Gli sgomberi continuano"
Roma – 7 dicembre 2010 – “Una cosa è la cura delle anime, un’altra è l’amministrazione. Noi abbiamo l’obbligo di garantire la sicurezza a tutti i cittadini e di far rispettare le leggi. Per questo non possiamo premiare i rom abusivi o i clandestini con l’accoglienza. Per questo gli sgomberi continueranno”.
Con queste parole il vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha risposto all’ Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, che aveva chiesto una maggiore attenzione nei confronti degli immigrati e dei rom.
Sul caso degli sgomberi dei rom, De Corato ha risposto di aver sempre agito nel rispetto della legge e delle normative europee ma sottolineando che "la Costituzione italiana tutela la proprietà pubblica e privata" e l’occupazione abusiva degli stessi è punita dalla legge.
"Nessuno, pubblico o privato, accetta che nel proprio giardino altri si accampino, costruiscano baracche e lascino tonnellate d’immondizia vivendo di furti e razzie. Chi agisce in questo modo dimostra che non ha alcuna voglia di integrarsi e preferisce vivere alle spalle della comunità".
Il vice sindaco di Milano ha poi specificato come la città non può accogliere extracomunitari oltre la propria disponibilità “abbiamo già dato casa e lavoro a 208 mila immigrati stranieri, tra cui 11 mila romeni che si sono integrati e contribuiscono alla crescita della città ma non si può chiedere di accogliere rom e romeni che fanno dell’abusivismo il loro sistema di vita. L’accoglienza passa solo per la via della legalità” ha concluso De Corato.
Marco Iorio
Con queste parole il vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha risposto all’ Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, che aveva chiesto una maggiore attenzione nei confronti degli immigrati e dei rom.
Sul caso degli sgomberi dei rom, De Corato ha risposto di aver sempre agito nel rispetto della legge e delle normative europee ma sottolineando che "la Costituzione italiana tutela la proprietà pubblica e privata" e l’occupazione abusiva degli stessi è punita dalla legge.
"Nessuno, pubblico o privato, accetta che nel proprio giardino altri si accampino, costruiscano baracche e lascino tonnellate d’immondizia vivendo di furti e razzie. Chi agisce in questo modo dimostra che non ha alcuna voglia di integrarsi e preferisce vivere alle spalle della comunità".
Il vice sindaco di Milano ha poi specificato come la città non può accogliere extracomunitari oltre la propria disponibilità “abbiamo già dato casa e lavoro a 208 mila immigrati stranieri, tra cui 11 mila romeni che si sono integrati e contribuiscono alla crescita della città ma non si può chiedere di accogliere rom e romeni che fanno dell’abusivismo il loro sistema di vita. L’accoglienza passa solo per la via della legalità” ha concluso De Corato.
Marco Iorio
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