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Caso Yara. Scarcerato Mohamed Fikri

Il giovane marocchino in manette per una traduzione sbagliata. I legali: "Chiederà un risarcimento"

Roma – 7 dicembre 2010 – Esce dal carcere dopo due giorni Mohamed Fikri, cittadino marocchino fermato per il sospetto che fosse coinvolto nella scomparsa di Yara Gambirasio a Brembate, vicino Bergamo.

Fikri, 22 anni, resta indagato, ma la sua posizione si è decisamente alleggerita dopo che si è scoperto che la traduzione di un’intercettazione telefonica che aveva fatto scattare l’ordine di arresto era errata. I consulenti della procura avevano infatti inizialmente tradotto ”perdonami Dio non l’ho uccisa io” una frase in cui in realtà diceva “Mio Dio, fa che risponda".

Perdono forza anche altri indizi a carico del marocchino, come il fatto che stesse lasciando l’Italia per il Marocco. Nessuna fuga precipitosa: le ferie erano state concordate da tempo, come ha confermato il suo datore di lavoro. La procura si era insospettita anche perché Fikri ha buttato una scheda telefonica della fidanzata, ma lui ha detto che lo ha fatto perché la donna riceveva su quel numero avances insistenti.

L’ arresto di Fikri aveva scatenato una reazioni anti immigrati a Brembate e nel paese erano apparsi dei cartelli che chiedevano di cacciare tutti i marocchini. I legali del marocchino hanno detto che il loro assistito chiederà un risarcimento per ingiusta detenzione.

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