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Cpr di Ponte Galeria, l’appello del PD per standard umani e chiusura delle strutture: “E’ un lager”

Roma, 9 maggio 2024 – Non è la prima volta che il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Ponte Galeria a Roma viene definito un “lager” e un “luogo di barbarie” dall’esponente del Partito Democratico, Alessia Morani. In un’accesa presa di posizione, Morani ha di nuovo condannato le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere i migranti all’interno della struttura. Non solo: ha anche equiparato il CPR a un “campo di concentramento”. Lì, tra l’altro, sono stati segnalati numerosi casi di tentati suicidi, ed è lo stesso luogo in cui il giovane 22enne guineano, Ousmane Sylla, si è tolto la vita.

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Migranti, Morani: “Il CPR di Ponte Galeria è un lager, un luogo di barbarie”

Secondo Morani, i CPR devono essere chiusi e i migranti, indipendentemente dalla loro provenienza, devono essere trattati con dignità e rispetto. E l’esponente del PD assicura che questa sarà una battaglia portata avanti anche a livello europeo, poiché la questione riguarda i diritti umani fondamentali. “Intanto a Ponte Galeria devono essere garantiti degli standard minimi, iniziando dalla possibilità di utilizzare gli spazi, sportivi e ludici già presenti all’interno della struttura. E facendo sì che almeno non debbano passare la giornata semplicemente camminando su e giù o fissando un muro”, ha sottolineato poi.

L’appello del PD è chiaro: è necessario porre fine alle condizioni disumane nei CPR e garantire un trattamento dignitoso per tutti i migranti. E per farlo la politica italiana deve impegnarsi affinché i diritti umani siano rispettati in ogni ambito, anche in quello dell’accoglienza e dell’assistenza ai migranti.

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