Le raccomandazioni dell’agenzia dell’Onu alle forze politiche. Il CIR: “Servono una legge organica e un programma nazionale per l’integrazione”
Roma – 15 gennaio 2013 – Clausole di protezione per richiedenti asilo e rifugiati negli accordi con la Libia e con altri Paesi, procedure più snelle per il riconoscimento dell’asilo, una riorganizzazione del sistema di accoglienza, più sostegno nella ricerca di una casa e di un lavoro. Sono alcune delle raccomandazioni indirizzate dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) alle forze politiche in vista delle elezioni.
L’ Agenzia delle Nazioni Unite chiede di dare la dovuta attenzione all’asilo ed alle politiche migratorie nei programmi elettorali. In questi anni, sottolinea l’’Unhcr, le normative adottate e le politiche poste in essere in Italia hanno portato ad alcuni significativi passi in avanti per la protezione dei rifugiati. Si registrano tuttavia situazioni di grave ritardo soprattutto, ma non solo, con riferimento all’accoglienza ed all’integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati.
L’attuale sistema di accoglienza nel suo complesso è insufficiente ad affrontare l’afflusso di richiedenti asilo e ad assicurare una seconda accoglienza alle persone che hanno ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale. Inoltre, le politiche per l’integrazione dei rifugiati risultano non adeguate a garantire il loro inserimento socio economico. Anche per questo ci sono situazioni di grave emarginazione sociale ed aumentano in molte città gli insediamenti spontanei e le occupazioni di edifici abbandonati anche da parte di nuclei familiari con minori.
“E’ necessario che l’asilo e le politiche migratorie siano incluse nelle agende dei partiti” afferma Laurens Jolles, Delegato UNHCR per il Sud Europa “una risposta che permetta di affrontare in maniera più adeguata le sfide dell’asilo non è più procrastinabile”. L’UNHCR auspica pertanto che le sue raccomandazioni ricevano la necessaria considerazione nei programmi dei partiti per la futura attività parlamentare e nell’azione di Governo.
Cir: “Una legge organica e un programma di integrazione”
Anche il Consiglio Italiano per i Rifugiati chiede una svolta. “Speriamo che con la prossima legislatura si raggiungano 2 obiettivi: l’elaborazione di una legge organica sull’asilo che finalmente dia corpo all’articolo 10 della costituzione e l’introduzione di un programma nazionale di integrazione per i rifugiati” dice il direttore Christopher Hein.
Secondo il CIR una procedura d’asilo più snella, tempi più brevi per tutti gli iter burocratici e di conseguenza una durata più breve dell’accoglienza porterebbe a un’economia di spesa che potrebbe essere investita proprio per sviluppare un programma di integrazione.
“Anche quest’anno – denuncia Hein – contrariamente alla legge, il fondo dell’8 per mille a diretta gestione statale dedicato all’integrazione dei rifugiati e al ricongiungimento familiare, uno dei pochi fondi nazionali disponibili su questo tema, è stato cancellato e dedicato ad altri scopi. E’ la prova evidente che non si può aspettare oltre l’introduzione di un programma nazionale di integrazione che renda quelle che oggi sono possibilità e colpi di fortuna per pochi rifugiati presenti in Italia, diritti per tutti”.
Tra l’altro, conclude il Cir, la presenza numerica assolutamente esigua di rifugiati nel nostro permetterebbe risposte articolate e investimenti reali. “Non dobbiamo infatti dimenticare che i rifugiati si trovano per l’80% nel Sud del Mondo, da noi ne arrivano numeri veramente ridotti. In Italia i rifugiati sono solo 58.000 al 1 milione e 700 mila presenti in Pakistan o ai 571.000 circa presenti in Germania”.