Roma, 26 ottobre 2017– Al 31 dicembre 2016 il numero dei cittadini stranieri residenti in Italia (5.047.028) è aumentato di appena 20.875 persone rispetto al 2015; eppure tra sbarchi, altri flussi in arrivo e cancellazioni anagrafiche, i movimenti migratori hanno interessato quasi 1 milione di persone. Lo si legge nel Dossier Statistico Immigrazione 2017 elaborato Centro Studi Idos e Confronti. L’esiguo aumento netto di questa popolazione è stato anche determinato dal gran numero di acquisizioni della cittadinanza italiana.
Colpisce la crescente consistenza del pluralismo religioso: la Moschea di Roma Monte Antenne è la più grande d’Europa, così come lo sono il Centro Culturale Ikeda per la Pace di Milano della comunità buddhista, inaugurato nel 2016, e il Tempio di Settebagni, alle porte di Roma, della comunità mormone (Chiesa di Gesù e dei Santi degli ultimi giorni).
Dai primi anni del 2000 persiste la netta prevalenza dei cristiani (53,0%), tra i quali gli ortodossi sono i più numerosi, seguiti dai cattolici e dai protestanti (rispettivamente circa 1,5 milioni, quasi 1 milione e più di 250.000 tra protestanti e altre comunità cristiane). La rilevante incidenza dei musulmani, pari a un terzo dell’intera presenza straniera (1,6 milioni di persone), non giustifica il timore di un’invasione e l’atteggiamento contro l’islam. Discreta la presenza di fedeli di religioni orientali (tra gli altri, induisti 150.800 e 3,0% del totale, buddhisti 113.900 e 2,3%), senza contare i gruppi religiosi minori e gli atei.
Nel 2016 si sono trasferiti all’estero, cancellandosi dalle anagrafi comunali, 42.553 cittadini stranieri e 114.512 italiani. In entrambi i casi si tratta di una sottostima dei movimenti reali. L’Istat ha cancellato d’ufficio (in quanto irreperibili) altri 122.719 stranieri, mentre, sulla base degli archivi dei paesi nei quali si sono indirizzati in prevalenza gli emigrati italiani (Germania e Regno Unito), il Dossier stima che, complessivamente, nel 2016 siano espatriati almeno 285.000 italiani.