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Ferrero: “Bene Fini, ma la legge è tutta da cambiare”

"Le distorsioni sono molte di più di quella indicata dal presidente della Camera" ROMA, 16 aprile 2009 – "Mi fa piacere che anche uno dei suoi padri, e cioè il presidente della Camera Gianfranco Fini, si renda conto che la Bossi-Fini non funziona. Il problema però non sta solo nel modificare l’aspetto assurdo della legge che chiede all’immigrato di rinnovare il proprio contratto di lavoro deve prima tornare nel Paese di origine e poi tornare in Italia ma nell’impianto ideologico e repressivo di una legge, la Bossi-Fini, che non funziona".

Lo afferma il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero.

"Le distorsioni di quella legge sono molte di più di quella indicata dal presidente Fini, e in particolare stanno nel fatto che chi oggi lavora in Italia deve poter avere il permesso di soggiorno non fosse altro che per battere la piaga del lavoro nero da un lato; dall’altro bisogna evitare che gli immigrati diventino clandestini perchè l’azienda per cui lavorano li mette in cassa integrazione e loro non possono usufrire degli ammortizzatori sociali in quanto privi del permesso di soggiorno", conclude Ferrero.

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