“Lo svantaggio degli stranieri è divenuto piu’ ampio sia per gli occupati a tempo pieno sia per quelli a orario ridotto”
Roma, 23 maggio 2011 – Buste paga piu’ leggere per gli stranieri in Italia nel 2010.
A parità di professione, la retribuzione mensile netta degli immigrati e’ stata del 24% in meno rispetto a quella degli italiani (rispettivamente 973 e 1.286 euro). Lo rivela il Rapporto Istat 2010, diffuso oggi.
Secondo il dossier, inoltre, il differenziale aumenta fino al 30% per le donne (788 e 1.131). In confronto al 2009, si legge nel focus, “lo svantaggio degli stranieri e’ divenuto piu’ ampio sia per gli occupati a tempo pieno sia per quelli a orario ridotto”. Inoltre, per effetto della diversa struttura produttiva, “le disuguaglianze retributive tendono a differenziarsi a livello territoriale passando da circa il 22% nel Nord a poco meno del 34 del Mezzogiorno”.
In questa area, inoltre, la piu’ elevata presenza delle straniere impiegate nei settori dell’agricoltura e del terziario innalza il divario fino al 35%: 680 euro le straniere e 1.048 le italiane. In generale, il tasso di occupazione degli stranieri e’ sceso dal 64,5% del 2009 al 63,1 del 2010, “un calo piu’ che doppio in confronto a quello degli italiani”, riferiscono gli esperti Istat.
Allo stesso tempo il tasso di disoccupazione e’ passato dall’11,2 all’11,6%. La crescita dell’occupazione straniera (+183mila unita’ rispetto al 2009) ha riguardato in piu’ della meta’ dei casi le professioni non qualificate: dal manovale edile all’addetto nelle imprese di pulizie, dal collaboratore domestico al bracciante agricolo, dall’assistente familiare al portantino.
Nel 2010, rivela ancora l’Istat, “sono 880mila gli stranieri che hanno un livello d’istruzione e un profilo culturale piu’ elevato rispetto a quello richiesto dal lavoro svolto: sono il 42,3% degli occupati, una quota piu’ che doppia di quella degli italiani con le stesse caratteristiche”.
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