Roma, 16 novembre 2018 – Il decreto sicurezza varato dal governo è incostituzionale nella parte che si occupa di migranti e richiedenti asilo. Lo scrive la VI commissione del Consiglio superiore della magistratura in un corposo parere indirizzato al ministero della Giustizia e che sarà discusso mercoledi prossimo dal plenum di Palazzo dei Marescialli. Il testo, i relatori sono il laico Alberto Maria Benedetti (M5S) e il togato Paolo Cricuoli (Magistratura Indipendente), è stato approvato all’unanimità.
Su trattenimenti, “il legislatore – si legge nel parere – non individua i parametri in base ai quali il questore può decidere di trattenere o meno lo straniero, in tal modo accordandogli una discrezionalità svincolata da qualsiasi tipizzazione dei presupposti di esercizio come tale non conforme al grado di garanzie richieste dall’articolo 13 della Costituzione”. E ancora: nel documento che sarà vagliato dal plenum si osserva che “l’ampliamento della categoria dei reati-presupposto del diniego o revoca della protezione internazionale appare per talune fattispecie non pienamente rispettoso degli obblighi costituzionali derivanti dagli articoli 10 e 117 della Costituzione”.
Con il parere lungo 50 pagine – di cui sono relatori il laico Alberto Maria Benedetti e il togato Paolo Criscuoli – si evidenziano in particolare le “ricadute” che le nuove norme avranno sul sistema giudiziario. In primis, l’eliminazione della clausola ‘aperta’ di protezione per motivi umanitari, che potrebbe portare a una “condizione di incertezza” dello status dello straniero, con il conseguente “possibile incremento del contenzioso ed un ritardo nella tutela dei diritti fondamentali degli stranieri vulnerabili”.
Nel pomeriggio di ieri, durante un incontro a Lucca sul quadro giuridico europeo e internazionale in materia di immigrazione, il vicepresidente del Csm David Ermini aveva detto che “la sfida dell’immigrazione richiede da parte della comunità internazionale politiche condivise e solidali”.