Lampedusa, 8 ottobre 2019 – “E’ chiaro che si ripetono gli stessi sentimenti ed emozioni di sempre. Meraviglia, indignazione. E’ strano come vediamo passare il tempo e vediamo passare i morti. Ma la storia continua ad essere quella di tante parole. Ma le parole non riescono a cambiare ancora la vita”.
Sono le parole dell’arcivescovo di Agrigento monsignor Francesco Montenegro, arrivando all’aeroporto di Lampedusa per pregare sulle salme delle 13 donne morte nel naufragio del 7 ottobre scorso.
“Ora sarà un rincorrersi di darsi responsabilità – ha detto -. Chi è il colpevole, perché sono morti. Ma credo che ognuno di noi deve interrogarsi. Ognuno di noi ha un po’ di colpa. C’è gente che che ha voglia di vivere, e noi decidiamo che non deve avere questo desiderio. Per questo, davanti a questi fatti vale solo il silenzio. E cerare di capire perché il cuore dell’uomo è così chiuso, e non riesce a leggere una storia che vuole andare avanti nella misura in cui noi lo permettiamo”.