Il ministro Abdelali: “La Libia non sarà la guardia di frontiera dell’Europa. Anche se volesse, non potrebbe”
Roma – 25 gennaio 2012 – A Tripoli non c’è più il Colonnello, ma il c’è un messaggio per l’Ue che rimane lo stesso: fermare chi vuole raggiungere la sponda nord del mediterraneo costa. Senza aiuti dall’Europa non si può fare.
Lo ribadito ieri il ministro libico dell’Interno, Fawzi Abdelali. “La Libia ha bisogno di molti mezzi per controllare l’immigrazione clandestina” ha spiegato, aggiungendo che “la Libia non sarà la guardia di frontiera dell’Europa. Anche se volesse, non potrebbe”.
In particolare Abdelali ha chiesto un contributo per un sistema di sorveglianza delle frontiere e per far funzionare 19 centri di detenzione, luoghi che in passato sono finiti spesso al centro delle denunce delle organizzazioni umanitarie per durissime condizioni nelle quali venivano trattenuti i migranti.
Anche Gheddafi aveva chiesto più volte soldi all’Ue in cambio della collaborazione contro i flussi clandestini, usati anche come arma di pressione, prima e durante la guerra. Nell’agosto del 2010, ad esempio aveva chiesto all’Europa 5 miliardi di euro l’anno, minacciando che altrimenti il continente sarebbe diventato “nero” per il gran numero di africani pronti a sbarcarvi.