La Direzione Nazionale del partito approva un ordine del giorno in vista delle elezioni. "Il Paese è maturo, rappresentanza per gli immigrati"
Roma – 18 dicembre 2012 – Chissà se entreranno nel listino bloccato di Bersani o se verranno candidati in posizioni "blindate" solo dopo aver passato il vaglio delle primarie. Di sicuro, però, nella prossima legislatura ci saranno anche “nuovi italiani” tra i parlamentari del Partito Democratico.
È l’impegno preso ieri sera dalla Direzione Nazionale, l’organo che governa il Pd, con l’approvazione di un ordine del giorno presentato da Livia Turco, Marco Pacciotti e Jean Léonard Touadi a nome del Forum Immigrazione. Una mossa, spiegano, "per il bene del nostro paese".
"In questi ultimi anni – ricorda l’odg – si è sviluppato nel nostro paese un ampio movimento, articolato e plurale, che ha posto al centro dell'opinione pubblica il riconoscimento della cittadinanza per i figli degli immigrati che nascono e crescono in Italia". Il PD è stato promotore e protagonista di questa battaglia in parlamento e Bersani ha promesso che la riforma sarà il primo atto del suo governo.
"Tale movimento – aggiunge il Pd – ha coinvolto l'opinione pubblica ed ha contribuito a creare un clima aperto e positivo verso gli immigrati. D'altra parte la loro presenza è diventata una componente strutturale e profondamente integrata nel nostro paese".
"Sempre più gli immigrati – sottolinea il documento – stanno diventando "nuovi italiani" che partecipano attivamente alla vita sociale, culturale e politica del nostro paese. Per questo motivo “è diventato maturo per il bene del nostro paese, per le sue prospettive di crescita e sviluppo e per realizzare un effettivo e profondo rinnovamento delle classi dirigenti avere una rappresentanza di immigrati eletta in Parlamento.
"Il PD – conclude l’ordine del giorno- vuole mettersi alla testa di questo rinnovamento ed in coerenza con le sue scelte politiche e culturali di apertura all'Europa ed al mondo, di giustizia sociale e di rinnovamento profondo della politica si impegna ad eleggere nel prossimo parlamento giovani, donne e uomini "nuovi italiani".
EP