Dopo le proteste, 101 profughi via da Quinto. E intanto a Casale San Nicola, Casapound in strada insieme ai residenti
Roma – 17 luglio 2015 – Si moltiplicano i focolai di tensione per l'accoglienza di profughi e migranti. E mentre si spegne la protesta a Quinto, in provincia di Treviso, ne scoppia un'altra a Casale San Nicola, alla periferia della Capitale
A Quinto la situazione è esplosa dopo che 101 profughi erano stati sistemati negli appartamenti sfitti di un palazzina. Residenti della zona hanno portato in strada e bruciato materassi e altre suppellettili destinate ai profughi e sono stati aggrediti gli operatori di una cooperativa coinvolta nell’accoglienza.
Gli animi si sono calmati solo stamattina, quando il sindaco di Quinto ha riferito che la prefettura ha deciso di spostare i profughi entro stasera Verranno portati nell’ex caserma Serena, al confine tra Casier e Treviso, una struttura vuota non utilizzata dai militari.
Intanto, però, a Casale San Nicola, Roma Nord, si accende la protesta dei residenti, spalleggiati da militanti del movimento di estrema destra CasaPound, contro la sistemazione di alcuni profughi nell’ex scuola Socrate. All’arrivo di un pulmino con 19 stranieri, sono scoppiati tafferugli con le Forze dell’Ordine, quattro agenti risultano feriti.
“Le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, ritengono non solo l’edificio e la zona, molto isolata, inadeguate all’accoglienza, ma temono che l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco più 400 persone, finisca col diventare una vera e propria “invasione”, ingestibile dal punto di vista della sicurezza” scrive CasaPound in una nota.
“Abbiamo inviato 19 persone che devono soggiornare a Casale San Nicola. Non faremo passi indietro” commenta il prefetto di Roma Franco Gabrielli, che ha incontrato i residenti. “Su Casale san Nicola c’era un bando e una commissione che ha ritenuto che questa cooperativa avesse i requisiti. Il carteggio è arrivato ed è corretto. Se c’è gente che non è d’accordo non possiamo farci nulla. Se passasse questo principio sarebbe finita”.
Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]