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“Boateng ha lasciato l’Italia per colpa del razzismo”

La rivelazione di un manager dello Schalke 04: “Voleva davvero andarsene”. Che però poi fa marcia indietro: “Ipotesi sbagliata”

Roma – 10 settembre 2013 – Kevin Prince Boateng ha lasciato l’Italia ed è andato a giocare in Germania perché non ne poteva più del razzismo nei nostri stadi.

Lo ha rivelato Peter Peters, direttore finaziario dello Schalke 04, la squadra dove gioca adesso il campione di origine ghanese.  “Boateng voleva davvero andarsene a causa degli episodi si razzismo in italia” ha detto in un’intervista al settimanale tedesco Bild. “Aveva un accordo on Berlusconi, che lo avrebbe lasciato andare se il Milano si qualificava per la Champions League”, cosa poi avvenuta.

L’intervista pubblicata in Germania ha fatto scalpore. E ieri notte Peters ha affidato al sito web dello Schalke 04 una parziale smentita: “la mia ipotesi era sbagliata”. Una mossa che però secondo i più maliziosi è stata dettata dalla preoccupazione di non gettare cattiva luce sul Milan e sui tifosi italiani.

Kevin Prince Boateng è diventato un’icona della lotta al razzismo nel calcio dallo scorso gennaio, quando ha calciato il pallone in tribuna e ha abbandonato il campo durante un’amichevole tra il Milan e la Pro Patria a Busto Arsizio. È stata la sua protesta per i versi che i tifosi avversari avevano dedicato a lui e agli altri giocatori neri.

Il 21 marzo scorso, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione delle Discriminazioni Razziali, il giocatore ha tenuto anche un discorso al Palazzo dell’Onu di Ginevra. In quell’occasione ha paragonato il razzismo a una malattia: “il nostro dovere – ha detto – è quello di alzarci e agire, esporci e prevenirlo quando possibile, prosciugare gli stagni da cui ha avuto origine e da cui è proliferato”.

 

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