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“Immigrati nei forni”. Il consigliere leghista patteggia otto mesi

Si chiude giuridicamente la vicenda di Mauro Aicardi, indagato per un post  razzista su Facebook. I partigiani di Albenga: “Ora si dimetta”

Roma – 24 gennaio 2013 – Ricordate Mauro Aicardi? O, meglio, siete riusciti a dimenticare la tremenda dichiarazione razzista su facebook che fece guadagnare a questo consigliere comunale leghista di Albenga gli onori delle cronache? Il caso, giuridicamente, si è chiuso.

I fatti risalgono a poco più di un anno fa. Aicardi intervenne a una discussione sul gruppo Facebook “Cazzate ad Albenga 2”, commentando la notizia di un cittadino marocchino rapinato in strada da un connazionale. Scrisse solo tre parole: “Servono i forni”.  

Appena scoppiò il caso, il leghista cancellò il post incriminato, poi, messo alle strette, confessò e chiese scusa: “Si è trattato –disse – di una battuta di pessimo gusto, frutto dell'esasperazione. Non voleva essere razzista, nè discriminatoria…”. Mentre rimaneva incollato alla sua poltrona in consiglio comunale, la  procura di Savona avviava un’indagine per “istigazione all’odio razziale”.

In questi giorni il caso si è giuridicamente chiuso: Aicardi ha patteggiato otto mesi di reclusione, sospesi grazie alla condizionale. “Non vuole rilasciare alcun commento. La sua speranza è che cali il silenzio su una vicenda che, a quanto riferiscono fonti a lui vicine, gli sarebbe pesata tantissimo” si legge sulla stampa locale.

E nella settimana della Memoria, mentre si ricorda l’orrore dei forni crematori, interviene sulla vicenda la sezione di Albenga dell’ Associazione Nazionale Partigiani d'Italia: “Auspichiamo che, in seguito a questa sentenza, il consigliere Aicardi compia un gesto di dignità e lasci il Consiglio Comunale, che dovrebbe essere esempio del decoro delle istituzioni”.

Elvio Pasca

 

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