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Regolarizzazione finita per due su tre

Ma la situazione cambia, e di molto, tra una provincia e l’altra. Napoli maglia nera, smaltito solo il 26% delle domande

Roma – 13 luglio 2010 – Regolarizzazione  finita, la stragrande maggioranza delle volte bene, per quasi due terzi dei trecentomila lavoratori domestici  coinvolti. Ma c’è una situazione a macchia di leopardo, con province che hanno già smaltito tutte  le domande e altre che sono solo all’inizio del cammino.

Il ministero dell’interno ha pubblicato ieri un report aggiornato al 5 giugno secondo il quale il 65% delle domande di regolarizzazione sono ormai “definite”, si sono cioè concluse con la firma del contratto di soggiorno tra famiglie e lavoratori (59%), oppure con una rinuncia o una bocciatura (6%).  In termini assoluti, su 295 mila domande, si registrano 174 mila contratti firmati, 2 mila rinunce, 16 mila rigetti e 173 mila permessi di soggiorno richiesti dai lavoratori.

I dati sulla nazionalità dei lavoratori rivelano che questa diventa un fattore chiave per l’andamento della domanda, come se su alcune comunità ci fossero più controlli e bocciature, forse dovuti alla maggiore incidenza di truffe o comunque di situazioni poco chiare. Considerando quelle maggiormente coinvolte nella regolarizzazione: Ucraina (37 mila domande, nel 73% dei casi già firmato il contratto), Marocco (37 mila domande, 55% contratti), Moldavia (26 mila domande, 77% contratti) e Cina (22 mila domande, 50% contratti )

Per la prima volta, il Viminale pubblica anche il dati disaggregati per provincia, con la situazione registrata in ogni Sportello Unico per l’Immigrazione. Questa  si rivela estremamente variegata, tanto che converrebbe ormai parlare di regolarizzazioni più che regolarizzazione.

Succede così che ad Aosta, Belluno, Gorizia, Isernia, Siena e Nuoro hanno smaltito ormai  il 100% delle domande, mentre a Catania, Messina, Napoli, Palermo, Torino e Treviso non sono nemmeno al 50%.

Considerato che solo Napoli, tra le province ritardatarie, ha un numero di domande decisamente elevato (23mila), a che si devono i rallentamenti? Controlli eccessivamente macchinosi o severi? Maggiore incidenza di domande “problematiche”? Personale più scarso che altrove? Un’organizzazione inefficiente degli uffici?

Napoli, che è appena al 26% del lavoro, indossa per ora la maglia nera della regolarizzazione e chiude quindi anche la top five delle province con più  domande, le altre sono Milano (44 mila domande, 57% smaltite), Roma (32 mila, 63%),  Brescia (11 mila, 64%) e Bergamo (9 mila, 77%).

Scarica i dati per provincia e per nazionalità dei lavoratori

Elvio Pasca

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