Dall'Australia per il G20, intanto, il premier Matteo Renzi annuncia un piano per le zone disagiate delle città italiane a partire dal 2015
Roma, 17 novembre 2014 – Gli echi della rivolta di Tor Sapienza contro gli immigrati arrivano fino al Papa, che ne parla all'Angelus, pur senza nominare il quartiere di Roma. Francesco esorta a "non cedere alla tentazione dello scontro" e a "respingere ogni violenza", facendo appello alle istituzioni affinché si facciano carico dei problemi delle periferie.
Dall'Australia per il G20, intanto, il premier Matteo Renzi annuncia un piano per le zone disagiate delle città italiane a partire dal 2015. Ma il Pd deve gestire la crisi della giunta di Ignazio Marino: il sindaco non intende dimettersi e assicura che nessuno gli chiederà di azzerare la squadra. E la protesta si sposta in altri quartieri: all'Infernetto, Roma Sud, un sit-in contro l'arrivo dei rifugiati di Tor Sapienza.
"Invito le istituzioni, di tutti i livelli, ad assumere come priorità quella che ormai costituisce un'emergenza sociale – dice Bergoglio riferendosi a Tor Sapienza, immigrati e periferie -. Se non la si affrontata al più presto e in modo adeguato, rischia di degenerare sempre di più". "La comunità cristiana si impegna in modo concreto perché non ci sia scontro, ma incontro", dice ancora il Papa, chiedendo di aprire anche le sale parrocchiali per il dialogo. Un appello in cui Francesco mette il suo passato di parroco e vescovo molto impegnato per i 'barrios' poveri di Buenos Aires. E' necessario "dialogare, ascoltarsi, progettare insieme, e in questo modo superare il sospetto e il pregiudizio – dice – e costruire una convivenza sicura, pacifica, inclusiva".
In nottata da Brisbane anche Renzi ha parlato del dramma delle periferie. "Troppo spesso dimenticate – ha detto il premier – Nel 2015 presenteremo un progetto specifico con l'Associazione dei Comuni". Il suo partito, il Pd, chiede da giorni al sindaco di Roma di rimpastare o meglio azzerare la sua Giunta per un cambio di passo, dopo la crisi di Tor Sapienza. E si parla anche di dimissioni di Marino. Ma lui non pensa affatto di andarsene. "Sono convinto, superconvinto che ce la posso fare, per questo vado avanti", dice all'esponente di un comitato di quartiere in un confronto a "In 1/2" su Raitre. E sugli assessori risponde: "Nessuno mi ha chiesto di azzerare la giunta e non credo che me lo chiederanno. Ho in programma da tempo di riallocare capacità e talenti e questo il Pd lo sa: l'obiettivo non sono le poltrone ma rispondere ai cittadini".
E per la gestione dei rifugiati nella capitale dà la colpa al ministero degli Interni. Ma un confronto con il Pd ci sarà presto. Martedì il sindaco incontrerà una rappresentanza di Tor Sapienza in Campidoglio e risponderà in Consiglio comunale sul caso delle sue multe. Ma Tor Sapienza rischia di fare scuola. La protesta anti immigrati da oggi si allarga all'Infernetto, Roma sud, villette e non case popolari, dove sono stati trasferiti parte dei migranti di Tor Sapienza. "Qui non li vogliamo", ammonisce un sit-in. Pacifico, per ora. E in serata il sindaco Marino va all'Infernetto. Incontra i migranti e i residenti. Un altro caso Tor Sapienza non se lo può permettere.