“Sono figlio di un immigrato, ma voglio essere libero di parlare di altro. Non ho mai avuto un problema di integrazione”
Roma – 17 gennaio 2012 – “Uno come me che e’ nato qui si vuole sentire italiano al 100% e non sentirsi chiedere in continuazione se a casa mangia tutti i giorni il kebab o il couscous”.
È lo sfogo del cantante hip hop romano Amir, stanco che ogni volta che si parla di lui si sottolinei sempre che è figlio di un egiziano. “Rappresento i figli degli immigrati, e va bene, ma voglio anche essere libero di parlare d’altro. Non voglio essere etichettato come il rapper delle seconde generazioni” ha detto scendendo dal palco del Bladna Festival, che si e’ svolto sabato sera a Milano.
“Le problematiche che ha un ragazzo nato in Italia – ha spiegato – sono diverse da quelle del genitore che e’ arrivato da straniero. Io non mi sono dovuto integrare, non mi sono neanche mai posto il problema di come mi sono integrato. Forse sono stato fortunato, altri magari hanno avuto una situazione diversa. Certo, sono fiero delle mie origini, ma rifiuto le forzature. Addirittura volevano farmi fare i videoclip nel deserto, in Marocco e cose del genere”.