Le Ong attaccano: "Governo deve chiarire, solo per sfruttatori" MADRID, 27 febbraio 2009 – Nuova polemica in Spagna sul giro di vite del governo socialista di José Luis Zapatero contro l’immigrazione illegale.
Nel pre-progetto di riforma della ‘Ley de Extranjeria’ (Legge sugli stranieri), che regola l’immigrazione nel paese iberico, sono previste sanzioni fino a 10.000 euro per chi dà rifugio a immigranti illegali. Il progetto qualifica come "infrazione grave" il fatto di "promuovere la permanenza irregolare in Spagna di uno straniero", e questo avviene "quando lo straniero dipenda economicamente da chi compie l’infrazione" e questa ne prolunga "il soggiorno autorizzato al di là del periodo legalmente previsto". Per questo tipo di infrazioni le sanzioni vanno da 501 a 10.000 euro, anche se si devono tenere in conto "tutte le circostanze personali e familiari" nel valutare la condotta.
La proposta di legge, che comincerà a breve il suo iter parlamentare, teoricamente potrebbe colpire chiunque dia lavoro a un collaboratore domestico o a una ‘colf’ irregolari, e ha destato timori per i programmi di alcune Ong e associazioni di aiuto agli immigrati irregolari che si propongono di dare loro rifugio e formazione (attive soprattutto con i minori irregolari).
Ieri il segretario generale della Comision Espanola de Ayuda al Refugiado (Cear), Alfredo Abad, ha chiesto al governo di chiarire la formulazione del testo di riforma in modo da punire soltanto chi ottiene lucro sfruttando gli immigrati in sistuazione irregolare. Abad ha denunciato il fatto che "cercare di farsi complici le persone che li alloggiano" e come "convertire i cittadini in poliziotti". Il responsabile di Cear ha insistito che gli immigrati "hanno bisogno di aiuto" e non sono delinquenti per il solo fatto di non avere il permesso di soggiorno in regola.