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Spagna, Zapatero punta sul rientro volontario degli immigrati

Situazione non esplosiva ma preoccupano episodi di insofferenza MADRID, 14 maggio 2008 – Un mix di integrazione verso gli immigrati legali e di crescente mano ferma verso i clandestini.

Dopo il successo alle politiche il governo socialista di José Luis Rodriguez Zapatero intende muoversi così nel delicato settore dell’immigrazione. Madrid ha infatti annunciato misure per incentivare il ritorno nei loro Paesi degli immigrati rimasti senza lavoro in Spagna.

Con la crisi del mattone – un settore che ha avuto un effetto trainante sull’ economia spagnola negli ultimi anni – il numero degli immigrati disoccupati si prevede crescerà e di molto già nei prossimi mesi. Fra i provvedimenti annunciati da Zapatero, il pagamento nei loro paesi, dopo il rientro, delle indennità di disoccupazione spagnole e microcrediti per consentire ai migranti rientrati di avviare attività economiche in patria.

Anche se il tema non ha assunto la stessa drammaticità che in Italia, anche in Spagna crescono alcune insofferenze. "Vietato l’ingresso a cani e romeni": il cartello incollato sulla porta del proprio negozio negli ultimi giorni da un commerciante di Maiorca esasperato dopo una serie di furti attribuiti a romeni ha fatto scalpore in Spagna, ma non sembra rappresentativo di un clima nazionale di ostilità verso gli immigrati di Bucarest. Il cartello è stato tolto dalla polizia locale. Il portavoce della comunità romena ‘Dacia nelle Baleari’ Gabriel Nastase ha fatto un parallelo con "i cartelli della Germania nazista che proibivano l’ingresso a cani e ebrei", denunciando un contenuto "xenofobo". E la moglie del negoziante si è scusata, ammettendo che "non è stato bello" mettere il cartello e di non avere "nulla contro i romeni" ma "tanto contro i furti". L’episodio comunque sembra isolato.

In Spagna non c’é stata per ora una crescita di tensione analoga a quella italiana nei confronti degli immigrati romeni. Certo, l’immigrazione nella Spagna del boom economico – in frenata dalla fine del 2007 – è stata in costante crescita negli ultimi anni. Il Paese ospita oggi la più importante comunità di immigrati romeni in Europa (525mila residenti legali, la seconda di stranieri nel Paese dopo i 575mila marocchini). E il flusso continua ad aumentare: i romeni hanno rappresentato l’anno scorso con il 21% il primo gruppo fra i nuovi immigrati entrati in Spagna con regolari contratti di lavoro. In Spagna oggi gli immigrati rappresentano quasi il 10% della popolazione, con punte fino al 17,3% a Barcellona. Non a caso in Catalogna la questione del controllo dell’immigrazione è stata uno dei temi principali della campagna per le politiche del 9 marzo scorso.

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