Invariato invece il dato sull’immigrazione legale WASHINGTON, 4 ottobre 2008 – L’afflusso di immigrati clandestini negli Stati Uniti è diminuito notevolmente negli ultimi 4 anni, scendendo da una media di 800 mila persone nel 2000-2004 a circa 500 mila nel 2005-2008.
A sostenerlo è uno studio del Pew Hispanic Center, che conferma i dati del Ministero della Sicurezza Interna e del Centro di studi sull’immigrazione di Washington.
Invariato invece il dato sull’immigrazione legale, che si attesta sulle 650 mila unita’ all’anno. E’ la prima volta che il numero degli immigrati in regola supera quello dei clandestini.
Dal 2000 al marzo di quest’anno la popolazione degli immigrati clandestini è cresciuta da 8,4 a 11,9 milioni. La crescita nella popolazione illegale dal 2000 al 2005 è stata di 525 mila persone all’anno, ma negli ultimi due anni e mezzo è calata drasticamente a 275 mila.
L’immigrazione illegale costituisce il 30% dell’intera popolazione nata fuori dai confini degli Stati Uniti e attualmente residente in America. Sono 5,3 milioni ad essere entrati illegalmente nel Paese negli ultimi dieci anni e la popolazione ‘latina’ costituisce l’80% di questo fenomeno. In particolare i clandestini messicani hanno raggiunto i 7 milioni.
Altri studi confermano il trend al ribasso del fenomeno immigrazione, suggerendo che la preoccupazione per le retate e le restrizioni abbiano agito da deterrente. I dati negativi dell’economia americana hanno inciso soprattutto sulle famiglie di immigrati ispanici, che hanno visto scendere il loro reddito del 7,3% dal 2006 al 2007, mentre quello delle altre famiglie e’ cresciuto in media dell’1,3%. Un dato che allarga la forbice della poverta’.