I dati del nuovo rapporto Upi Lazio-Eures Roma, 15 dicembre 2010- Sono quasi mezzo milione gli stranieri regolarmente residenti nelle cinque province del Lazio. Nel solo 2010 la popolazione straniera ha registrato un incremento del 10,6% superiore al valore nazionale (+8,8%), mentre nell’ultimo decennio il loro numero e’ piu’ che raddoppiato.
E’ quanto emerge dal Rapporto Upi Lazio-Eures presentato oggi a Roma, in occasione del suo Decennale.
Il Lazio, con 8,8 stranieri ogni 100 abitanti, presenta un indice significativamente superiore a quello medio nazionale, che e’ pari a 7. Il 42,5% degli stranieri vive oggi in provincia, mentre il 57,5% vive nei capoluoghi, ed e’ Roma a presentare l’incidenza piu’ elevata di stranieri ogni 100 abitanti sia nel capoluogo sia nel resto della provincia. A popolare la regione sono in maggioranza donne e giovani tra i 15 e i 39 anni. Un’ampia maggioranza degli immigrati residenti nel Lazio (61,9%) proviene da un paese europeo, di cui il 35,2% dalla sola Romania. Seguono gli immigrati provenienti dall’Asia (17,5%), dall’Africa (10,9%) e dall’America
Oltre il 10% degli occupati nel Lazio e’ di origine straniera (10,3%), un valore significativamente superiore a quello medio nazionale (8,1%) che colloca il Lazio al 4° posto in Italia per incidenza di lavoratori stranieri. Il Lazio, con 6,8 imprenditori per 100 abitanti registra un’incidenza inferiore a quella media nazionale (pari a 8,3), ma una piu’ forte dinamica di crescita, pari a +6,8% sul 2008 (+4,5% in Italia).
In termini assoluti il numero piu’ elevato di imprenditori stranieri si registra a Roma che presenta una dinamica di crescita superiore alle altre province (+7,5% rispetto al 2008), seguita da Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti. La quota prevalente di imprenditori risulta di nazionalita’ romena (19,2%). Seguono i bengalesi (12%), i marocchini (9,3%), i cinesi (7,7%), gli egiziani (5,1%) e i nigeriani (pari al 3,5%). Nel Lazio, in particolare, le rimesse degli immigrati hanno sfiorato nel 2009 i 2 miliardi di euro rappresentando l’1,1% del Pil regionale. La quasi totalita’ delle rimesse proviene dal territorio di Roma, che con 1,79 miliardi di euro, pari ad oltre un quarto di quelle inviate dall’Italia, guida la graduatoria nazionale seguita da Milano e Prato. E’ la comunita’ cinese a registrare la quota prevalente delle rimesse, pari al 46,1% di quelle regionali.