(ANSA) – FIRENZE, 19 FEB – "Alle strutture clandestine si rivolgono soprattutto i cinesi arrivati di recente. Altrimenti, c’é la tendenza a farsi assistere dal servizio sanitario italiano". Lo spiega don Giovanni Momigli, parroco fiorentino e presidente della Fondazione fiorentina Spazio Reale, che opera per l’integrazione degli extracomunitari. Momigli premette di non conoscere la vicenda della donna cinese ricoverata a Firenze in gravi condizioni per le conseguenze di un aborto clandestino. "In base alla mia esperienza – spiega don Momigli – i cinesi arrivati da poco in Italia tendono a mantenere un rapporto di fiducia preferenziale con esponenti della propria comunità. C’é un certo senso di riservatezza. Eccezioni a parte, però, con il tempo questo atteggiamento diventa sempre meno marcato, fino a scomparire. Questo anche perché prendono coscienza delle opportunità di assistenza che vengono loro offerte in Italia". L’assessore comunale fiorentino all’integrazione, Lucia De Siervo, parla di "fatto gravissimo". "Ancora – spiega – bisogna capire i contorni della vicenda, il perché di questa scelta. E’ vero che fra cinesi c’é una certa tendenza a risolvere le cose all’interno della propria comunità, ma quella fiorentina è storica, forte e importante. E i servizi di mediazione e assistenza, come i consultori, svolgono un grande lavoro". (ANSA).
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