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Accordo di integrazione. Finora l’hanno firmato oltre 200 mila stranieri

È il patto tra l’Italia e gli immigrati, guadagna punti (e può rimanere) chi impara la lingua e l’educazione civica, manda i figli a scuola e riga dritto. La maggior parte delle firme a Roma e Milano

 

 

Roma – 10 novembre 2015 – Puoi vivere qui,  ma solo se rispetti la legge e se ti dai da fare per integrarti. Come? Innanzitutto imparando l’italiano e come funziona la Repubblica e mandando i tuoi figli a scuola. 

È questo il succo dell’Accordo di Integrazione che dal 2012 devono firmare tutti gli stranieri che arrivano nel nostro Paese. Un sistema che ha introdotto il cosiddetto permesso di soggiorno “a punti”, con premi per ogni obiettivo raggiunto e decurtazioni per ogni passo falso. 

Si parte tutti con 16 punti e si punta ad accumularne 30. Dopo due anni dalla firma, è prevista una prima verifica (anche con un test di italiano ed educazione civica) ed eventualmente  un altro anno di tempo per recuperare se ancora non si è arrivati al traguardo. 

Secondo un report pubblicato ieri dal ministero dell’Interno,  fino al 9 novembre 2015 tra lo stato Italiano e gli stranieri sono stati stipulati 227.414 mila accordi. La maggior parte a Roma (26.435, l’ 11,62% del totale) e a Milano (24.501, il 10,77%), a Torino (8.925, 3.92%), Napoli (8.389, 3,69%), Firenze (7.066, 3,11%), Bergamo (6.901, 3,0%) e Brescia (2,88%). 

A prima vista possono sembrare pochi, se si considera che in Italia vivono circa 4 milioni di extracomunitari. Bisogna però considerare che l’accordo di integrazione va sottoscritto solo dai nuovi arrivati e in questi anni gli ingressi per lavoro dall’estero sono stati praticamente bloccati. 

Stranieriinitalia.it

Ministero dell’Interno. Accordi di integrazione stipulati a 9 novembre 2015 ripartiti per provincia

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