Roma, 16 aprile 2025 – Per la prima volta nel CPR di Gjader, in Albania, dieci migranti sono stati trasferiti in isolamento dopo aver danneggiato arredi e suppellettili durante una protesta contro il trasferimento. Secondo il Viminale, non si tratta di arresti né di una vera rivolta, e il carcere interno alla struttura – dotato di soli 21 posti – non è ancora operativo.
L’episodio si inserisce nel nuovo contesto normativo previsto dal decreto sicurezza, che inasprisce le sanzioni per atti di vandalismo nei centri di accoglienza. I dieci migranti sono stati collocati in un’area separata, sotto il controllo di 12 agenti della Polizia Penitenziaria. La gestione ordinaria del CPR resta affidata alla ditta Medihospes.
Intanto è stato rimpatriato un georgiano di 38 anni, trasferito brevemente a Gjader. L’uomo, affetto da problemi psichiatrici, è stato dichiarato non idoneo alla vita in comunità ristretta dalla Commissione vulnerabilità, su richiesta della sua avvocata Loredana Liso.
Il caso alimenta il dibattito sulla gestione dei CPR all’estero e sulla tutela delle persone fragili.