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Albania. Terry Reintke, copresidente dei Verdi Europei: “L’esternalizzazione delle richieste d’asilo è illegale e costosa

Roma, 22 ottobre 2024 – L’esternalizzazione della gestione delle richieste d’asilo, una misura che il governo italiano sta adottando in modo sempre più deciso, sta spingendo i limiti della legalità. Questa è la forte critica lanciata dalla copresidente del gruppo dei Verdi, Terry Reintke, durante una conferenza stampa a Strasburgo. Reintke ha espresso preoccupazione per l’approccio del governo italiano, affermando che tale pratica non solo è legalmente discutibile, ma anche estremamente onerosa dal punto di vista economico.

Un modello insostenibile

Secondo Reintke, la soluzione non risiede nell’esternalizzazione, ma nel far funzionare il modello europeo. La dirigente politica dei Verdi ha sottolineato come l’Europa debba concentrarsi sulla cooperazione interna e su un sistema comune per la gestione delle richieste d’asilo, piuttosto che affidarsi a soluzioni esterne. Il costo finanziario e sociale dell’esternalizzazione, secondo la parlamentare, supera di gran lunga qualsiasi beneficio, e rischia di creare ulteriori problemi anziché risolverli.

L’accordo Italia-Albania, oggetto di forti critiche, rappresenta uno degli esempi più recenti di questa strategia. La scelta del governo italiano di trasferire parte della gestione dei migranti al di fuori del Paese è vista come un tentativo di scaricare responsabilità, anziché affrontare il problema in maniera strutturale.

Preoccupazioni politiche e cambi di alleanze

Oltre alla questione legale ed economica, Terry Reintke ha espresso serie preoccupazioni sulla recente dinamica politica all’interno del Parlamento europeo. In particolare, ha evidenziato come il Partito Popolare Europeo (PPE) abbia sempre più spesso collaborato con la destra e l’estrema destra su temi legati alla migrazione. Questa tendenza, ha osservato Reintke, si è manifestata anche durante i voti riguardanti l’intesa tra Italia e Albania.

La rottura della tradizione dell’Aula di non collaborare con forze anti-europee rappresenta, secondo Reintke, un segnale preoccupante per il futuro del Parlamento. Il cambio di dinamica politica, caratterizzato da alleanze con forze estremiste, potrebbe anticipare sviluppi che rischiano di compromettere i valori fondamentali dell’Unione Europea, tra cui il rispetto dei diritti umani e la cooperazione tra Stati membri.

Una sfida per il futuro dell’Europa

Le dichiarazioni di Reintke mettono in luce una crescente tensione all’interno delle istituzioni europee sul tema della migrazione. Da un lato, governi come quello italiano spingono per soluzioni che spostano la responsabilità all’esterno, dall’altro, figure come la copresidente dei Verdi invocano una maggiore cooperazione e solidarietà tra gli Stati membri.

La sfida per l’Europa sarà trovare un equilibrio tra la gestione efficace della migrazione e il rispetto dei diritti umani, garantendo al tempo stesso che le decisioni prese siano economicamente sostenibili e politicamente inclusive. Il dibattito, in continuo sviluppo, sarà determinante per il futuro della politica migratoria dell’Unione Europea.

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