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Alfano: “Bene relocation, ma ora l’Europa pensi anche ai rimpatri”

Il ministro dell’Interno: “Risultato senza precedenti in Europa, però bisognava arrivarci prima. Se non si espelle chi non ha diritto all’asilo ci troveremo al collasso” 

 

Bruxelles – 23 settembre 2015  – Con la relocation di 120.000 profughi da Italia e Grecia negli altri Stati mmbri, “abbiamo ottenuto quello che volevamo”.

Lo ha detto ieri sera a Bruxelles il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al termine della riunione del Consiglio dei ministri dell’Interno dell’Ue. “Il risultato e’ stato centrato: 40 mila migranti andranno via dall’Italia nei prossimi mesi“. “È più di quanto abbia mai ottenuto qualunque governo precedente” e anche “una grande violazione di tutti i sacri principi del regolamento di Dublino”, secondo cui solo il paese di primo ingresso deve farsi carico dell’accoglienza dei profughi.

Alfano ha spiegato che oltre a questi 40 mila, traa un anno l’Italia potrà ricollocare anche altri profughi, attingendo alla quota dei 54 mila originariamente destinata all’Ungheria. “Se beneficeremo fra 12 mesi della quota inizialmente destinata all’Ungheria, lo faremo nelle stesse proporzioni fra Italia e Grecia con cui abbiamo gia’ ripartito le quote precedenti”.

“Oggi abbiamo avuto ragione su tutta la linea. Ma c’e’ una piccola nota amara: che qui hanno impiegato due anni a capire quello che era sotto gli occhi di tutti” ha aggiunto il ministro, ricordando la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013. “Dovevamo lavorare come Europa nella prevenzione di cio’ che sarebbe accaduto, e invece siamo intervenuti con ritardo”.

“Adesso – ha aggiunto Alfano – bisogna spiegare che se non funzionano i rimpatri” per chi non ha diritto alla protezione internazionale “ci troveremo al collasso. La nostra azione in Europa sara’ d’ora in poi di dire rimpatri, rimpatri, rimpatri” per i migranti irregolari. 

Quanto agli hotspot che ci chiede l’Europa, ilministro ha ricordato che si tratta di “centri in cui si distingue chi è migrante illegalmente da chi invece è richiedente asilo. Noi li attiveremo, ma chiediamo in parallelo il funzionamento dei rimpatri e della distribuzione dei profughi”. 

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Sì a maggioranza al ricollocamento di 120 mila profughi nell’Ue 

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