Cécile Kyenge e Khalid Chaouki (Pd) creano un “intergruppo” di lavoro aperto a tutti i deputati: “Sono temi trasversali, togliamo le casacche e parliamone”. Adesioni da Sel, Scelta Civica e M5S, ma Pdl e Lega non raccolgono l'invito
Roma – 16 aprile 2013 – Manca un governo, non si sa chi andrà al Quirinale e il Parlamento, senza commissioni, lavora a scartamento ridotto. Alla Camera, però, è partito oggi il confronto su taargomenti come cittadinanza, immigrazione e asilo.
Merito del neonato “intergruppo parlamentare sulle politiche di immigrazione”. Un organismo spontaneo, informale, che permetterà a deputati di ogni schieramento di lavorare insieme sui tanti temi che riguardano gli stranieri in Italia, trovare punti di accordo, trasformarli in riforme. Un luogo per tenere i contatti e coordinarsi anche quando ognuno lavorerà con la sua commissione, mettendo a frutto le proprie specifiche competenze.
L’intergruppo, che già conta ottantacinque membri, è nato per iniziativa dei deputati del Pd Cécile Kyenge Kashetu e Khalid Chaouki, che hanno invitato a partecipare tutti i colleghi di Montecitorio. Hanno risposto, oltre che altri esponenti del PD, deputati di Sinistra Ecologia Libertà, Scelta Civica e Movimento 5 Stelle. Rimangono finora fuori, (“per loro scelta” assicurano i promotori), i deputati di Popolo delle Libertà e Lega Nord.
“Lo scopo è andare oltre le appartenenza, togliersi le casacche e portare esperienze e proposte. E questo primo incontro, che è stato più che altro dedicato alla conoscenza reciproca e alla definizione del metodo di lavoro, è stato molto positivo. Abbiamo già riscontrato grandi affinità di vedute sulla necessità di riformare subito la legge sulla cittadinanza” dice Kyenge.
Una riforma che renda italiani anche per legge i figli degli immigrati sembra il primo punto in agenda per l’intergruppo, poi si vuole condurre in porto una nuova legge sull’immigrazione. E non finisce qui.
“I temi sul tavolo sono tanti,– conferma la deputata del Pd – dalle politiche di integrazione all’asilo, con un approccio che esca dalla logica emergenziale e veda l’immigrazione come risorsa. Sarà fondamentale confrontarci con le associazioni e gli esponenti della società civile impegnati da anni su questi argomenti, così come incontrare il più possibile il territorio”.
“Il nostro scopo – dice Khalid Chaouki – è avvicinare posizioni che, alla prova dei fatti, non credo siano molto distanti. Questa mattina è stato sottolineato da tutti che l’immigrazione è un elemento decisivo per il presente e per il futuro dell’Italia, che va affrontata in maniera trasversale, al di là della commissione o del partito di appartenenza, e che non può essere solo un argomento su cui fare campagna elettorale”.
L’assenza di Lega Nord e Popolo delle Libertà? “Quella dei leghisti ce l'aspettavamo, ma continuiamo a sperare e a credere che nel Pdl ci sia chi vuole confrontarsi liberamente su questi temi. Noi abbiamo scelto di iniziare subito, mentre si fanno scelte importantissime per l’Italia come quella del Presidente della Repubblica, sfidanto il clima di spaesamento e attesa che si vive in Parlamento. Siamo fiduciosi”.
Elvio Pasca