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Altri due bambini sono morti bruciati su un barcone: fermati due presunti scafisti

Roma, 2 novembre 2022 – Alina e Mael sono morti bruciati a bordo di un barchino di migranti partito dalla Tunisia il 19 ottobre. Alina aveva dieci mesi, Mael un anno. Due cittadini senegalesi, di 24 e 33 anni, i presunti scafisti, sono stati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata e morte come conseguenza di altro reato.

Migranti, morti bruciati due bambini su un barchino

“È stato possibile ricostruire i fatti e individuare i presunti responsabili grazie all’attento lavoro d’indagine svolto sull’isola dall’esperto personale della Squadra Mobile di Agrigento. Le indagini sono state guidate dal funzionario Giovanni Minardi. Indispensabile è stato l’aiuto dei due interpreti messi a disposizione del Ministero dell’Interno. Loro infatti hanno consentito di acquisire le dichiarazioni di cittadini del Ghana e della Costa d’Avorio, trasportati a bordo, che hanno collaborato con gli inquirenti”, ha spiegato il Procuratore facente funzione, Salvatore Vella. I due scafisti sono indagati per aver condotto il barchino in ferro con l’aiuto di una bussola. A bordo c’erano originariamente circa 36 cittadini sud-sahariani di varie nazionalità, al fine di farli entrare illegalmente in Italia. In questo modo hanno messo a rischio la vita dei migranti per le pessime condizioni del piccolo scafo in metallo e il sovraffollamento dell’imbarcazione.

Durante la navigazione le pessime condizioni del motore e l’imperizia dei due “scafisti” hanno portato purtroppo alla morte di diversi migranti (almeno una donna oltre i due piccoli). E al ferimento per ustioni gravi grave di altri 2 migranti. La notte del 21 ottobre il motore fuoribordo del barchino si è fermato. Uno dei due “scafisti”, nel tentativo di farlo ripartire provoca delle scintille che innescavano accidentalmente la benzina che si trovava a bordo dello scavo, versata durante la navigazione dai serbatoi ausiliari di fortuna alla tanica del motore. La benzina prendeva fuoco, causando ulteriormente l’esplosione delle taniche ancora piene e un incendio a bordo nel quale morivano i piccoli Mael e Alina”, ha sottolineato Vella.

L’esplosione, inoltre, ha provocato la caduta di alcuni migranti fuoribordo. Altri, invece, sono rimasti feriti con ustioni di vario grado. “L’incendio è stato domato con grandi difficoltà dai migranti rimasti a bordo utilizzando l’acqua di mare”, ha infine spiegato Vella.

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