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Alunni stranieri. Giannini: “No a classi ponte, formiamo i docenti per l’integrazione”

Il ministro dell'Istruzione: "Separare i bambini non serve, in Francia non ha funzionato. Gli insegnanti non devono trasmettere solo la lingua, ma anche la cultura italiana"

Roma – 18 settembre 2014 – Per i figli degli immigrati  non servono classi separate, ma insegnanti reprati ad affrontare la sfida di un scuola multiculturale.

La pensa così il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini a proposito del dibattito sull'asilo di Padova dove, su 66 alunni, una sola è figlia di italiani".

"Una caso limite che grida vendetta"  ha detto il sindaco di Padova Massimo Bitonci. L'esponente leghista ha rilanciato l'idea di "classi ponte, che consentano agli alunni stranieri di superare il gap accumulato, agli italiani di non maturare ritardi rispetto ai coetanei che frequentano altri istituti".

"Le classi separate, sperimentate in Francia per molti anni, non hanno dato ottimi risultati per l'integrazione" ha risposto ieri il ministro dell'Istruzione ospite di Un giorno da pecora su Radio2.

Secondo Giannini, "quello che si deve fare e' affrontare il tema dell'integrazione dei bambini stranieri in maniera molto seria e rigorosa, cioe' formando gli insegnanti perche' sappiano non solo insegnare la lingua ma anche la cultura".

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