La decisione del Ministero dell’Istruzione dopo le limitazioni alle iscrizioni dei bimbi stranieri. L’assessore Moioli: "Accoglienza nella legalità"
MILANO, 22 gennaio – Dopo gli avvertimenti, il ministero della pubblica istruzione passa ai fatti tagliando i fondi statali agli asili del Comune di Milano, che non vuole accettare l’iscrizione di bambini figli di immigrati clandestini. Ieri il direttore scolastico per la Lombardia, Annamaria Dominaci ha avviato il procedimento di revoca della parità, a decorrere dall’anno scolastico 2008-2009.
Il ministero spiega in una nota che "resta irrisolto il contrasto con principi internazionali, comunitari e disposizioni legislative e regolamentari, nonché con gli stessi articoli 2, 10 e 34 della Costituzione" dal momento che rimane inalterata la parte in cui il Comune "condiziona il diritto a produrre la domanda di iscrizione alla presentazione del permesso di soggiorno entro il 29 febbraio 2008".
Dopo aver elencato una serie di riferimenti normativi, viale Trastevere arriva alla conclusione che è "incontrovertibile che costituisce illegittimo atto discriminatorio e violativo dell’ordinamento, fare riferimento in via generale alla situazione della mancanza del permesso di soggiorno per negare la possibilità di presentare la domanda di iscrizione a chi ne faccia richiesta o anche solo per stabilire la sua priorità rispetto alla generalità degli altri aspiranti".
Il procedimento di revoca della parità – avverte il ministero – "verrà ovviamente interrotto se l’Amministrazione, anche sulla base degli ulteriori elementi contenuti nella nota di oggi, provvederà ad adeguare la circolare n.20/2007 [quella vieta l’iscrizione dei figli dei clandestini n.d.r.] al rispetto della normativa vigente".
"Ci sono stati concessi da oggi 10 giorni di tempo per rispondere a questa diffida. Certamente è nostra ferma intenzione continuare ad agire ed amministrare nel rispetto della legalità" si legge in una nota di Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali del comune di Milano, che si riserva "per serietà e per rispetto delle istituzioni" di "fare gli opportuni approfondimenti, con particolare attenzione agli aspetti di carattere normativo e giuridico".
"Fatta la dovuta istruttoria – spiega l’assessore – comunicheremo le nostre valutazioni e decisioni al ministero, e solo successivamente le renderemo pubbliche". E poi aggiunge: "Spiace che lo stesso stile, responsabile e serio, non abbia caratterizzato il comportamento del ministro. Milano è una città che si contraddistingue per l`accoglienza nella legalità e per la sua capacità di farsi carico del bisogno sociale ed educativo".
Le 170 scuole dell`infanzia del comune di Milano, sottolinea la Moioli, "accolgono gratuitamente 22 mila bambini. Per 8 mila di loro è gratuita anche la refezione scolastica, per gli altri è richiesto un contributo minimo in base al reddito". "Nel complesso – conclude – il comune spende oltre 100 milioni di euro all`anno, il ministero contribuisce per circa 8 milioni. Ora il ministro minaccia di levare questo contributo togliendo il riconoscimento della parità alle scuole comunali".
(22 gennaio 2008)
EP