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Finita odissea immigrati, la nave Pinar attraccherà in Sicilia

Quasi certamente Porte Empedocle, a Lampedusa 20 migranti malati ROMA, 20 aprile 2009 – E’ finita dopo tre giorni l’odissea degli immigrati del Pinar: la nave mercantile turca che ha soccorso i barconi in difficoltà nel canale di Sicilia, dopo aver stazionato in mare aperto attraccherà in Sicilia, non a Lampedusa ma a Porto Empedocle, destinazione più probabile, se non certa, mentre una ventina di persone bisognose di cure sono già in arrivo a Lampedusa.

Il braccio di ferro tra Italia e Malta si è chiuso con una decisione del governo italiano di accogliere gli immigrati per motivi "umanitari", non senza censurare l’inerzia del governo maltese ritenuto competente e intervenire. La situazione si è sbloccata dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha avuto nella giornata di ieri due telefonate: la prima, nel pomeriggio, con il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso; la seconda con il premier maltese Lawrence Gonzi. Successivamente il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il ministro degli Esteri Franco Frattini hanno diffuso una nota in cui affermavano di essere "giunti alla determinazione di accogliere in Italia gli immigrati presenti nella nave", tenuto conto della "perdurante indisponibilità" del governo maltese malgrado le sollecitazioni che gli sono state rivolte dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso.

Maroni e Frattini, nella nota diffusa dalla Farnesina, hanno spiegato che "la decisione, assunta esclusivamente in considerazione della dolorosa emergenza umanitaria verificatasi a bordo del mercantile, non deve in alcun modo essere intesa né come un precedente né quale riconoscimento delle ragioni addotte da Malta nella vicenda".

Il 16 aprile il mercantile turco battente bandiera panamense Pinar ha soccorso i migranti in difficoltà su due barconi, uno di loro, una donna è stata recuperata ormai cadavere. La loro presenza era stata segnalata a Italia e Malta da alcune imbarcazioni che incrociavano nella zona. L’Italia, grazie al sistema AIS (Automatic Identification System) ha segnalato ai maltesi che nella zona delle due ‘carrette’ la nave più vicina era la Pinar e le autorità della Valletta hanno chiesto all’imbarcazione di soccorrere i migranti. Gli immigrati sono stati così trasbordati sul mercantile. Ma poi è iniziato il braccio di ferro sulla ‘competenza’ tra Malta e Italia su chi dovesse accogliere mercantili e immigrati, se per il governo italiano senza dubbio la competenza in base ai trattati era maltese, per il governo maltese "il porto più sicuro era Lampedusa". Così la Pinar ha stazionato per tre giorni in mare aperto tra le 20 e le 25 miglia dall’Isola. Intorno alla nave hanno stazionato da subito motovedette della guardia costiera e la marina militare italiana per controllare la situazione e assicurarsi delle condizioni dei migranti. Elicotteri e motovedette hanno fatto la spola da Lampedusa per portare acqua, viveri, medicine e abiti. Il mare agitato ha reso anche difficili le operazioni di foraggiamento e assistenza, poi oggi team di medici sono saliti a bordo.

Sulla nave c’erano 37 donne, alcune incinta, e i medici partii dal centro di accoglienza di Lampedusa hanno anche trovato qualche migranti con la febbre alta e in stato di disidratazione, come accade sempre ai disperati del mare. Mentre ancora si stavano valutando le condizioni di salute dei migranti sulla Pinar, e si stava consumando un blitz di quattro giornalisti, saliti a bordo del mercantile, dopo essere arrivati co nun gommone, è arrivata la decisione del governo italiano, di accogliere i migranti "in considerazione della dolorosa emergenza umanitaria" ma non senza colpo ferire.

Maroni, infatti sta già predisponendo un dettagliato dossier sul caso, che sarà portato agli inizi della prossima settimana alla diretta attenzione della Commissione Europea, perché quest’ultima intervenga per assicurare una soluzione politica, necessariamente "da ricercarsi in sede europea e non circoscrivibile alla sfera dei rapporti bilaterali fra Italia e Malta". Il governo italiano chiederà l’iscrizione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne dell’Unione, in programma il 27 aprile a Lussemburgo, di uno specifico punto di discussione, riguardante l’impegno di tutti i Paesi membri dell’Unione al rispetto delle norme contenute nel Patto europeo sull’immigrazione, e in particolare al "puntuale assolvimento, da parte di ciascun Paese europeo, alle proprie responsabilità in materia di ‘search and rescue areas’" si legge nella nota del ministero degli Esteri.

Ora la nave mercantile Pinar con i clandestini salvati e ai 13 membri dell’equipaggio attraccherà in un porto della Sicilia, e non a Lampedusa, dove non sarebbe possibile l’operazione di attracco. Tra le destinazioni principe Porto Empedocle. Venti dei 140 immigrati clandestini a bordo della Pinar hanno bisogno di cure mediche e sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera verso Lampedusa, accolti dall’equipe medica del centro accoglienza. Tra il gruppo dei 20 migranti della Pinar diretti a Lampedusa "non ci sono situazioni cliniche allarmanti e i soggetti vengono portati qui perchè avendo una febbre più alta o una situazione di disidratazione si è preferito non fargli affrontare un viaggio più lungo ma sottoporli subito alle cure", rassicura comunque il direttore del centro di accoglienza dell’isola Federico Miragliotta. Nell’imbarcazione della Guardia costiera è stato anche portato il cadavere della donna morta sui barconi soccorsi dal mercantile mentre cercavano di attraversare il canale di Sicilia.

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