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Il Papa: “L’accoglienza è integrazione, i terroristi arrivano dai ghetti”

“L’Islam è conquista? Anche Gesù ha mandato i discepoli in tutte le nazioni. Convivenza tra cristiani e musulmani è possibile”

 

Città del Vaticano – 17 maggio 2016 – “È vero che non si possono spalancare le porte in modo irrazionale, ma la domanda fondamentale da porsi è: perché ci sono così tanti migranti oggi?”. Le cause principali sono “le guerre in Medio Oriente e Africa e il sottosviluppo del continente africano”.

Così Papa Francesco, in una lunga intervista al quotidiano cattolico francese La Croix, nella quale ricorda che “se c’è la guerra, è perché ci sono produttori e i trafficanti di armi. Se c’è tanta disoccupazione, è a causa della mancanza di investimenti in grado di dare lavoro, del quale l’Africa ha tanto bisogno”.

Bergoglio torna a puntare il dito su “un sistema economico globale caduto nell’ idolatria del denaro. Oltre l’80% della ricchezza dell’umanità è nelle mani di circa il 16% della popolazione. Un mercato completamente libero non funziona. Il mercato in sé è una buona cosa, ma lo Stato deve controllarlo ed equilibrarlo. Ciò che noi chiamiamo l’economia sociale di mercato”.

Tornando ai migranti, il Papa sottolinea che “l’accoglienza peggiore è ghettizzarli, invece di integrarli. A Bruxelles, i terroristi erano belgi, figli di migranti, ma sono venuti da un ghetto. A Londra, il nuovo sindaco (Sadiq Khan, figlio di immigrati pakistani e musulmano, ndr) ha prestato giuramento in una cattedrale e sarà ricevuto dalla regina”.

“Questo dimostra l’importanza per l’Europa di ritrovare la sua capacità di integrare. Penso a Gregorio Magno (papa 590-604, ndr), che ha negoziato con i cosiddetti barbari, che poi furono integrati. Questa integrazione è ancora più necessaria oggi che l’Europa sta vivendo il grave problema del basso tasso di natalità, a causa di una ricerca egoistica del benessere. Un vuoto demografico si sviluppa”.

Nella lunga intervista il papa dice anche di non credere “che ci sia ora una paura dell’Islam, in quanto tale, ma di Daesh e della sua guerra di conquista, lanciata in nome dell’Islam. L’idea di conquista è inerente l’anima dell’Islam, è vero. Ma potrebbe essere interpretato con la stessa idea di conquista la fine del Vangelo di Matteo, dove Gesù manda i suoi discepoli in tutte le nazioni”.

“La convivenza tra cristiani e musulmani è possibile. Io vengo da un paese in cui vivono insieme in buona familiarità. I musulmani venerano la Vergine Maria e San Giorgio. In un paese africano, mi è stato segnalato per il Giubileo della misericordia, musulmani facevano una lunga coda alla Cattedrale per passare la porta santa e pregare la Vergine Maria. Nella Repubblica Centrafricana, prima della guerra, cristiani e musulmani vivevano insieme e devono imparare di nuovo a farlo oggi. Il Libano mostra anche che è possibile”.

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