in

Onu chiede di ripartire 200 mila rifugiati tra i Paesi Ue

“Prendere misure urgenti e coraggiose per stabilizzare la situazione e trovare un mezzo per condividere autenticamente le responsabilita’ a medio e lungo termine”

Ginevra, 4 settembre 2015 – L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Antonio Guterres, ha lanciato un appello per la ripartizione di almeno 200 mila profughi in Unione Europea e ha sottolineato che tutti i membri dell’Ue dovrebbero avere l’obbligo di partecipare a questo programma.

“Le persone che hanno una richiesta di protezione valida (…) dovrebbero conseguentemente beneficiare di un programma di ricollocamento di massa, con la partecipazione obbligatoria di tutti gli stati membri dell’Ue. Una stima preliminare sembra indicare il bisogno potenziale di accrescere le opportunita’ di reinsediamento a 200mila posti”, ha scritto Guterres in una nota.

L’Europa si trova ad affrontare il piu’ massiccio afflusso di rifugiati da alcuni decenni” a questa parte, ha sottolineato, riscontrando che la “situazione esige un notevole sforzo comune che e’ impossibile con l’attuale approccio frammentato” che esiste in seno all’Ue. Oltre 300mila persone hanno attraversato il Mar Mediterraneo dall’inizio dell’anno e oltre 2.600 sono morte effettuando questo viaggio, secondo i dati dell’Unhcr.

“Dopo il loro arrivo sulle coste e le frontiere dell’Europa, proseguono il loro viaggio, nel caos”, si e’ rammaricato Guterres, che ha denunciato il modo indegno in cui queste persone sono trattate. Ha aggiunto che “prima di tutto si tratta di una crisi di rifugiati, non solamente di un fenomeno migratorio”, perche’ la grande maggioranza di quanti arrivano in Grecia provengono da nazioni che vivono conflitti, come Siria, Iraq e Afghanistan. L’Alto commissario ha ritenuto che il solo modo di risolvere questa emergenza sia predisporre una “strategia comune basata su responsabilita’, solidarieta’ e fiducia”.

In concreto, “questo significa prendere misure urgenti e coraggiose per stabilizzare la situazione e trovare un mezzo per condividere autenticamente le responsabilita’ a medio e lungo termine”. “L’Ue deve poter essere pronta, con il consenso e l’appoggio dei governi interessati – principalmente Grecia e Ungheria, ma anche Italia – di predisporre delle capacita’” di accoglienza e di registrazione d’urgenza per le persone, ha proseguito. Ha poi ricordato che gli immigrati che non hanno motivo per restare in Europa dovrebbero essere rispediti nel Paese d’origine.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

La marcia dei profughi, da Budapest a piedi verso Vienna

Profughi. Il Pentagono: “Crisi enorme, durerà per i prossimi 20 anni”