Prendere a pugni chi la pensa diversamente? “Negri da fatica” contro “negri da cortile” nel nuovo video di Yonas Tesfamichael
Roma – 15 luglio 2015 – Paolo Diop, un giovane italiano di origine senegalese che vive a Macerata, è salito agli onori delle cronache perché simpatizzante della Lega Nord di Matteo Salvini. Intanto milita in Sovranità, movimento di estrema destra, costola di Casa Pound, che ha per slogan: “Prima gli italiani”.
Si dichiara “nazionalista” e “fascista” e le sue idee sugli immigrati possono riassumersi così: “Aiutiamoli a casa loro, non possiamo accoglierli tutti”. Niente di particolarmente originale, ma qualche giorno fa, per quelle idee e per quelle simpatie politiche è stato aggredito in un locale di Civitanova Marche.
Un buttafuori, immigrato senegalese, lo ha preso a pugni. “Mi ha detto: 'l'amico di Salvini…adesso ti sistemo io!'” ha raccontato Diop, finito al Pronto Soccorso con sei giorni di prognosi. Intanto, sui social network, tanti lo deridevano e si schieravano col suo l’aggressore.Tra questi, anche immigrati, figli di immigrati e sedicenti antirazzisti.
“Diop è lo zio Tom del momento” spiega Yonas Tesfamichael nel suo ultimo video, citando la distinzione tra il “negro da fatica”, che sogna ancora la libertà, e il “negro da cortile”, come appunto il letterario zio Tom, che ha trovato una sistemazione nella gerarchia del padrone. Una sorta di traditore, quest’ultimo, che sta dalla parte di chi opprime i suoi fratelli in catene.
“Io però penso che tra Diop è chi lo ha colpito – dice Tesfamichael – il traditore, lo zio Tom, è chi lo ha colpito”. Ecco perché:
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