Gli scandali giudiziari che stanno sconvolgendo e travolgendo la Lega rischiano di farla sembra un partito come tutti gli altri: è questo l'atroce paradosso di queste giornate di polemiche politiche fondate tutte sull'immoralità di un movimento che aveva fatto della moralità uno dei suoi capisaldi.
Il fatto che oggi i leghisti sono messi in discussione per aver sgraffignato soldi pubblici li appiattisce e li parifica a qualsiasi mariolo politico, quasi migliorandoli. Perché, è il caso di dirlo, la Lega era imbarazzante prima che diventasse imbarazzante, faceva schifo prima di fare schifo.
E allora facciamo mentalmente un passo indietro per dire (e ricordare) che la Lega ci faceva schifo anche quando (apparentemente) era un partito onesto. Faceva schifo quando entrò in parlamento col cappio in nome di un'antipolitica urlata e cafona. E ha fatto schifo in tutte le sue campagne contro gli immigrati. Ha fatto schifo quando ha portato a spasso un maiale dove sarebbe dovuta nascere una moschea.
Fa schifo quando inneggia alla secessione, quando scommette sulla spaccatura dell'Italia. Ha fatto schifo quando ha utilizzato il crocifisso come manganello politico, quando col suo simbolo del sole delle Alpi ha marchiato a fuoco una scuola pubblica. Fa schifo quando urla “Roma ladrona” e quando insulta i terroni. Ha fatto schifo per il suo populismo, per il suo opportunismo, per il suo razzismo. Ha fatto schifo quando ha sfruttato le paure della gente, quando ha messo magliette blasfeme, quando, quando e ancora quando…
Adesso che la Lega si è scoperta “ladrona”, si è scoperta “normale”, non scordiamoci cosa è stata: un partito estremista che ha fatto del suo estremismo motivo di orgoglio, un partito che ha fatto della propaganda una ragion d'essere, che ha esasperato gli animi, che ha rappresentato la parte peggiore della società. Prima che si scoprisse tutto il resto, la Lega era già un partito “immorale”. Non scordiamocelo.
di Filippo Rossi (direttore de il futurista)