Veto di Olanda e Finlandia al loro ingresso. La commissione Ue: “I due Paesi sono pronti. Manca la fiducia politica”
Roma – 23 settembre 2011 – Nessun accordo a Bruxelles sull’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen. Ad annunciarlo e’ stata ieri la presidenza polacca dell’Unione europea, durante i lavori del Consiglio Giustizia e Affari interni.
”Non e’ stato possibile raggiungere una decisione sull’allargamento di Schengen”, ha detto il ministro degli Interni polacco Jerzy Miller, ricordando che gia’ dall’aprile scorso Bulgaria e Romania rispettano le condizioni poste per l’ingresso nell’area Schengen. ”Erano state fatte delle promesse e quelle promesse sono state violate”, ha sottolineato Miller, dicendosi ”triste” per il mancato accordo in Consiglio, dove ad opporsi sono state Olanda e Finlandia.
Osservato che negli ultimi mesi Sofia e Bucarest ”hanno fatto enormi progressi nella lotta alla corruzione e dal crimine organizzato”, il ministro degli Interni polacco ha poi voluto ricordare che da aprile ”Bulgaria e Romania stanno proteggendo il confine esterno” dell’Ue. ”Stiamo usando la loro assistenza, ma non gli permettiamo di entrare -ha denunciato Miller- e questo e’ contrario ai principi di solidarieta’ europea”.
Per allargare l’area Schengen serve il consenso di tutti i Paesi già membri, ma per ora pesa il veto dei governi di Amsterdam e Helsinki, preoccupati, tra le altre cose, che i due candidati non siano in grado di garantire un adeguato controllo delle frontiere. La presidenza di turno dell’Ue, gestita da Varsavia, aveva proposto un ingresso in piu’ fasi, dapprima aprendo gli aeroporti e in seguito anche le frontiere di terra. Ma Olanda e Finlandia si sono opposte su tutta la linea, costringendo cosi’ la Polonia a rinviare il voto per evitare il blocco totale sulla questione del via libera a Romania e Bulgaria, che si vedono respinte dal marzo scorso.
Il no all’allargamento è stato deplorato dalla Commissione Europea. “. “La Commissione ha gia’ mandato diverse missioni in Bulgaria e Romania, e le conclusioni sono che questi due paesi sono tecnicamente pronti per entrare a far parte di Schengen. Posso mandare altre missioni, certo, ma questa e’ una questione di fiducia politica. Il compromesso proposto dalla presidenza polacca dell’Ue era molto intelligente” ha commentato la commissaria Cecilia Malmstroem” .