Roma, 24 dicembre 2017 – Stop tra le polemiche allo ius soli: l’anno 2017 del Parlamento si chiude al Senato con un naufragio, quello della legge sulla cittadinanza ai minori stranieri, previsto e prevedibile. Per lo ius soli non ci sarà più tempo, almeno fino al prossimo marzo: a chiudere, infatti, non è solo l’anno solare di Camera e Senato ma l’intera legislatura parlamentare, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ormai pronto a sciogliere il Parlamento tra il 28 e il 29 dicembre.
A segnare il fischio finale dei lavori parlamentari è stata la polemica sullo ius soli. L’esame del ddl arriva in Aula in tarda mattinata ma subisce subito uno stop (di fatto un addio) per mancanza del numero legale. Assenti i senatori M5S, gran parte dei centristi e un gruppo dei Dem. Grasso, constatando l’impossibilità di andare avanti, ferma i lavori fissando la nuova seduta per il 9 gennaio del 2018: che sarà resa di fatto impossibile dallo scioglimento delle Camere previsto entro quest’anno.
Il mancato numero legale “è responsabilità di destra e M5S”, attacca il Pd, laddove Lega e FI esultano per lo stop al ddl e LeU non lesina un attacco ai Dem: “è stata una loro scelta tener ferma la legge per due anni”.