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Tunisia, Gentiloni: collaborazione con Italia su Libia e migranti

Tunisi, 27 novembre 2017 – Stabilizzare la Libia, contenere il flusso di migranti garantendo il rispetto dei diritti umani, combattere il terrorismo, a maggior ragione oggi che la strage in Egitto mostra la “minaccia grave” costituita dalla possibile saldatura tra combattenti dell’Isis, terroristi di Al Quaeda e altri gruppi estremisti. Sono le priorità indicate dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che a Tunisi ha incontrato il presidente della Repubblica tunisina Beji Caid Essebsi, il presidente del Parlamento Mohammed Ennaceur e il primo ministro Youssef Chahed. Al centro dei colloqui ci sono stati dunque i temi della situazione geopolitica del Mediterraneo, ma anche gli “ottimi rapporti” bilaterali, con il Paese nordafricano che ha “grandi potenzialità economiche che la business community italiana può cogliere con ancora più forza”.

Con il suo omologo Chahed, Gentiloni ha condiviso la necessità “di moltiplicare l’impegno comune per la lotta al terrorismo”, in un momento in cui l’Isis sta continuando a perdere terreno ma c’è il rischio che “le forze terroristiche che hanno combattuto per Daesh, insieme a gruppi di Al-Qaeda e altri gruppi possano costituire una minaccia grave, per questo dobbiamo contrastarla insieme”. La risposta, però, “non può essere solo militare: il successo dipende dalla forza delle nostre società e il successo di una società pluralistica come quella della Tunisia è esemplare per la regione intera”. Altro tema fondamentale per l’Italia è quello dei migranti, a maggior ragione oggi con le immagini del nuovo incidente in mare che ha provocato la morte di circa 30 persone al largo delle coste libiche. Con la Tunisia c’è un accordo di collaborazione sul tema attivo da sei anni. “Abbiamo avuto – ha spiegato Gentiloni – qualche piccola difficoltà durante l’estate” per un “incremento limitato di immigrazione irregolare dalla Tunisia a cui abbiamo fatto fronte insieme e dal mese di ottobre la situazione è tornata a una sostanziale normalità”.

Dall’inizio dell’anno l’arrivo di migranti dalla Tunisia è stato di circa 5.600 unità, ma dal primo novembre sono arrivati in Italia circa 330 tunisini, con una diminuzione del flusso dopo l’intervento del governo tunisino sollecitato da Roma. Per l’Italia, però, non c’è solo il problema della riduzione dei flussi, ma anche quello della situazione dei migranti, con “i rapporti inquietanti sui trattamenti disumani” che mostrano “una realtà terrificante con la quale ci siamo confrontati da tempo”. “Siamo molto coscienti della sfida ed è per questo che noi cooperiamo con le autorità libiche da tempo per migliorare le condizioni dei migranti in Libia, per rinforzare le loro capacità nella gestione dei campi e per assicurare il pieno rispetto dei diritti umani”, ha sottolineato il premier, assicurando che “non accetteremo una logica di impunità”.

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