"Ora seguiamo le indicazione dell’Unhrc". Al Viminale si studia ipotesi tendopoli a Lampedusa Roma – 16 marzo 2011 – “E’ inaccettabile osservare come il governo sia impreparato di fronte ad una situazione ampiamente prevedibile. Anziché seminare panico avrebbe dovuto attivarsi per organizzare l’attuale emergenza”.
Sono le parole della responsabile per l’immigrazione del Pd, Livia Turco, che ieri intervenuta duramente sulla gestione della crisi degli sbarchi a Lampedusa.
”Ora il governo si dia da fare, come suggerisce l’Alto commissario Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, per intensificare i trasferimenti dal centro presso altre città che hanno dato la loro disponibilità usando tutti i mezzi disponibili. Non si può aspettare che la situazione esploda” è stata la raccomandazione dell’ex Ministro.
Intanto a Lampedusa la situazione è sempre più critica: dopo gli ultimi sbarchi sono circa 2.700 i migranti presenti attualmente sull’isola.
I ponti aerei verso altre strutture di accoglienza in Italia vanno a rilento perchè c’e’ quasi ovunque il tutto esaurito e al momento la soluzione più accreditata è quella di allestire una tendopoli sull’isola.
Sull’ipotesi della tendopoli hanno discusso proprio ieri al Viminale il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il capo della Polizia, Antonio Manganelli ed il commissario straordinario per l’emergenza immigrazione e prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso.
Polemico invece l’eurodeputato leghista Borghezio che, dopo la sua visita a Lampedusa nei giorni scorso con Le Pen, è tornato ad accusare l’Ue per la mancata presenza e impegno nella gestione della crisi. Per l’eurodeputato del Carroccio la soluzione migliore potrebbe essere “un nuovo piano Marshall per aiutare i paesi in difficoltà e contenere così l’esodo verso l’Europa”.
M.I.