Roma, 28 ottobre 2022 – I mutamenti sociali degli ultimi decenni hanno portato ad un netto calo dei matrimoni in Italia: se nel 2011 erano stati celebrati oltre 207 mila matrimoni, negli anni successivi il valore ha oscillato tra i 203 ed i 184 mila. Nel 2020 la pandemia ha costretto molte persone a rinunciare o a rinviare il matrimonio, per cui si è toccato il picco minimo di 97 mila matrimoni.
In realtà il crollo dei matrimoni si osserva ormai da 40 anni ed è legato a profonde trasformazioni sociali e demografiche: aumenta l’età al primo matrimonio, così come sempre più persone convivono senza essere sposate (convivenze more uxorio): come riportato dall’ISTAT, le coppie non coniugate sono “quasi quadruplicate dal periodo 1999-2000 al 2019-2020 (da circa 380mila a poco meno di 1 milione 400mila). Tale incremento dipende prevalentemente dalla crescita delle libere unioni di celibi e nubili (da 170mila a 863mila circa)”.
Se questa è la tendenza in generale, i cambiamenti sociali hanno portato alla crescita di altri due fattori: i matrimoni misti ed i matrimoni tra gli over 60. L’analisi della serie storica evidenzia una crescita per entrambe le caratteristiche. Nel 2011 i matrimoni “misti” (ovvero con uno sposo italiano ed uno straniero) erano il 4,4% del totale, in 10 anni sono arrivati al 7,4%. Situazione ancora più evidente per i matrimoni con almeno uno sposo over 60; nel 2011 era un fenomeno che coinvolgeva il 2,2% dei matrimoni, nel 2020 ha riguardato il 7,5% dei matrimoni, con una crescita notevole proprio nell’anno della pandemia.
Crescita dei matrimoni misti.
In Italia, nel 2020 un matrimonio su 5 ha almeno uno sposo straniero: sono infatti 19 mila i matrimoni celebrati nel 2020 con almeno uno sposo straniero.
A causa della pandemia il dato assoluto è in diminuzione del 44,9% rispetto all’anno precedente, ma questo non ha impedito che aumentasse l’incidenza sui matrimoni totali con almeno uno straniero, che rappresentano il 19,4% rispetto al 18,6% del 2019.
I matrimoni misti ammontano a oltre 14 mila e continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero: circa otto matrimoni su 10 con almeno uno straniero sono costituiti da coppie miste, mentre solo 2 su 10 coinvolgono entrambi i coniugi stranieri.
Interessante anche un altro dato: gli uomini italiani che scelgono una partner straniera sono 10.870 l’11% del totale degli sposi, mentre le donne italiane che hanno scelto uno sposo straniero sono 3.453, il 3,6% del totale delle spose.
Crescita dei matrimoni “maturi”.
Il secondo fattore di cambiamento è dato dalla crescita dei matrimoni con almeno uno sposo over 60 anni, anche in questo caso riguarda più il genere maschile.
Se nel 2011 erano 8.800 i matrimoni con almeno un over 60, nel 2020 sono quasi 15 mila. Matrimoni che non sembrano aver avuto grosse ripercussioni dalla pandemia, le flessioni sono state minime tanto da registrare un incremento rispetto al totale dei matrimoni. Se nel 2019 il 4,5% degli sposi aveva almeno 60 anni, nel 2020 questa percentuale sale al 7,5%.
In base al report ISTAT a far diminuire i matrimoni sono stati i primi matrimoni in cui entrambi gli sposi hanno almeno 50 anni (-26,9%). Soni i giovani quindi a non essersi sposati mentre hanno continuato a crescere i matrimoni tra le età più anziane.
Matrimoni con badanti?
Il 33% degli sposi maschi italiani che ha effettuato un matrimonio misto, ha scelto una donna proveniente o dalla Romania o dall’Ucraina. Seguono la Russia (7,5%), il Brasile (5,9%) e l’Albania (4,4%). Il confronto con le prime cittadinanze delle badanti e la crescita dei matrimoni degli over 60 maschi, fanno pensare che molti di questi matrimoni riguardino gli anziani e le loro assistenti personali (badanti). Pur non essendo disponibili i dati sulla professione degli sposi, è abbastanza evidente la correlazione tra le nazionalità delle spose straniere e quelle delle badanti. La tesi è poi ulteriormente avallata dall’aumento degli sposi “anziani”.
Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “I dati sui matrimoni evidenziano i mutamenti in corso nella nostra società. I giovani spesso in situazioni economiche precarie tendono a rimandare l’unione formale, mentre aumentano matrimoni misti ed i matrimoni “over 60 anni”. I matrimoni tra badanti ed anziani sembrano essere una realtà da non sottovalutare. In particolare, sono da attenzionare le situazioni di fragilità, in cui l’assistito non è pienamente in grado di decidere sulla propria vita affettiva e sul proprio patrimonio”.”