Il premier: "In Libia c’è l’Onu, richiedenti asilo vadano lì". Fini: "Evitare eccessi propagandistici"
Roma, 13 maggio 2009 – "Siamo in linea totale con le direttive europee, il diritto internazionale e la legge italiana". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando alla Camera con i giornalisti a proposito delle polemiche sui respingimenti.
"C’e’ un’agenzia dell’Onu in Libia – ha aggiunto il premier- chi vuole venire qui e chiedere di essere accolto perché ha i requisiti per essere considerato come persona da accogliere, si reca all’agenzia dell’Onu in Libia e lì avrà la ricezione del suo nome. Ricordiamoci che la Libia ha avuto negli ultimi tempi la presidenza del Consiglio dell’Onu per i diritti umani".
Fini: “Evitare eccessi propagandistici”
Stamattina sul tema era intervenuto il presidente della Camera Gianfranco Fini.
"Bisogna evitare eccessi propagandistici" ha detto Fini ai cronisti che gli chiedevano un commento sullo scontro tra esecutivo e Onu. "Un invito rivolto a entrambe le parti in causa?" hanno chiesto i cronisti, "Beh, non mi pare che l’Onu sia in campagna elettorale…" ha risposto Fini.
"In caso di respingimento, previsto dal diritto internazionale, serve comunque una verifica – ha aggiunto Fini -. Ci sono le norme di diritto internazionale. Esiste il problema del respingimento dei migranti ed esiste il diritto all’asilo. Solo che va verificato. Il riconoscimento degli immigrati può avvenire sul suolo nei centri di identificazione o durante il tragitto, ma in questo caso deve essere certo che sia fatto in modo esaustivo e completo".
Secondo il presidente della Camera, "bisognerebbe pensare ad istituire centri di identificazione nei Paesi di transito dei centri coinvolgendo istituzioni internazionali, come l’Onu o l’Unione Europea".
A Fini ha risposto il leader della Lega Umberto Bossi. Parlando degli “eccessi propagandistici”, il senatùr ha detto: “Se la propaganda non la fai adesso che ci sono le elezioni quando la fai?". "Chi la dura la vince", ha poi detto il leader della Lega a chi gli ha chiesto se fosse soddisfatto per l’andamento del voto sui provvedimenti sulla sicurezza.