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Berlusconi: “Voto agli immigrati? Subdolo stratagemma comunista”

Il premier: "I comunisti vogliono garantirsi una futura preminenza elettorale". Bossi: "Fini è matto"

Roma – 7 settembre 2009 – Il diritto di voto per gli immigrati è “un subdolo stratagemma” con cui “i comunisti” vorrebbero guadagnare elettorali.

La pensa così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenuto stamattina telefonicamente nel corso del programma Mattino Cinque.

“Gli italiani – ha detto il premier – hanno chiaro che Silvio Berlusconi difende la sicurezza di tutti gli italiani, evitando che i signori della sinistra aprano le frontiere a chiunque. Il risultato sarebbe un’Italia alle prese con un numero crescente di clandestini, cui la sinistra vorrebbe concedere nel giro di breve tempo la cittadinanza e quindi il diritto di voto”.

“Con questo subdolo stratagemma – ha detto Berlusconi – i comunisti immaginano di garantirsi una futura preminenza elettorale”.
Il premier sembra quindi aver cambiato decisamente idea rispetto al 2008, quando, in campagna elettorale, disse che sotto il suo governo sarebbero stati stabiliti i criteri per portare gli immigrati alle urne.

Bossi: “Voto? Fini è matto
"Chel lì l’è matt", quello lì è matto. osì il ministro per le riforme istituzionali e il federalismo Umberto Bossi ha "apostrofato" il presidente della Camera Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi era tornato sulla proposta di estendere agli stranieri il diritto di voto alle elezioni amministrative.

"Come già riferito a monsignor Bagnasco – ha detto Bossi in un colloquio pubblicato dalla Stampa – anche noi vogliamo aiutarli, ma a casa loro. Se questo il presidente Fini non lo capisce e’ condannato a perdere altri voti".

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