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Blog Grillo: “Serve un giro di vite sui permessi di soggiorno”

Ecco le proposte lanciate dal blog di Beppe Grillo sul tema immigrazione

Roma, 10 agosto 2015 – “Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, che solo l’Italia concede in massa”.

E’ una delle quattro proposte lanciate dal blog di Grillo, dove campeggia in apertura un post firmato da Vittorio Bertola, consigliere comunale M5S a Torino.

“Da noi quasi un asilo politico su due – spiega – viene dato a persone che non ne avrebbero diritto secondo i trattati internazionali sui rifugiati, ma che noi accogliamo comunque per gravi motivi umanitari’. Negli altri Paesi europei questo tipo di permessi non esiste o viene usato in misura molto minore, da noi invece con questa motivazione si fanno entrare persone che non dovrebbero, perché? Proprio per alimentare l’industria dell’accoglienza”.

La seconda proposta riguarda la “istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone a cui viene respinta la domanda di asilo”. “Non e’ ammissibile – si argomenta – che anche a quel 40-50% di domande che viene respinto corrisponda di fatto una ammissione in Italia, come clandestini, perché ci si limita a consegnargli un foglio con scritto ‘devi lasciare il Paese, fallo tu, ok?’. Questo non e’ un comportamento serio, se uno deve essere espulso deve essere accompagnato alla frontiera e/o caricato su un aereo per il suo Paese di origine, a forza se necessario”.

Occorre poi, secondo M5s, la “istituzione di una procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell’asilo”: “Non e’ possibile che uno che non ha diritto all’asilo, anche palesemente, possa restare in Italia per anni semplicemente facendo ricorso contro il provvedimento di diniego dell’asilo, perdipiu’ a spese nostre perché essendo nullatenente gli avvocati li paghiamo noi. E’ giusto dare una possibilita’ di ricorso per evitare abusi, ma essa segua un suo percorso d’urgenza in modo da venire evasa nel giro di un mese o due e da non dare scuse a chi non ha diritto di stare in Italia”.

Infine, serve “sorveglianza piu’ stretta dei profughi nel sistema di accoglienza”. “Qui a Torino – racconta il consigliere comunale – qualche mese fa c’e’ stato un profugo senegalese che per settimane usciva tutte le mattine alle 5 dal suo ostello (pagato da noi) e andava a rapinare e accoltellare le donne alle stazioni della metropolitana. Dopo 8 rapine violente l’hanno preso, e ci si chiede: ma la cooperativa che gestiva l’accoglienza non si e’ mai accorta di niente? E’ giusto che continui a ricevere fondi pubblici per progetti S.P.R.A.R.?”.

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